Il processo Epicentro contro la cosca De Stefano di Reggio Calabria si è conclusa con 53 condanne in rito abbreviato. Tra i condannati c’è Giorgio De Stefano, detto “Malefix“, noto anche per essere il fidanzato di Silvia Provvedi del duo Le Donatella, ex concorrente del Grande Fratello e influencer. A fronte di una richiesta di condanna a 20 anni di carcere, l’uomo è stato condannato a 12 anni e 8 mesi di reclusione. In fase di indagine era stato indicato quale rappresentante a Milano dell’omonimo clan di ‘ndrangheta, un’accusa che però non è stata provata durante il primo grado di giudizio.
Dunque, sarebbe stata esclusa l’aggravante di capo promotore. In ogni caso, la difesa di Giorgio De Stefano farà appello una volta pubblicate le motivazioni. Nel frattempo, come riportato da Pipol di Gabriele Parpiglia, si dichiara vicina alla fidanzata dell’assistito, Silvia Provvedi, assicurandole la tutela dell’immagine. Il sito riporta anche che Giorgio De Stefano ha partecipato a tutte le udienze e si è sempre dichiarato estraneo alla ‘ndrangheta.
GIORGIO DE STEFANO CONDANNATO NEL PROCESSO EPICENTRO
Una pioggia di condanne quella avvenuta oggi a Reggio Calabria nel processo con rito abbreviato Epicentro, sintesi delle tre recenti operazioni antimafia a Reggio Calabria: Malefix, Metameria e Nuovo Corso. Il gup Francesco Campagna in alcuni casi è andato anche oltre le pesanti richieste di condanna della Procura distrettuale antimafia. Come evidenziato dalla Gazzetta di Sicilia, la famiglia De Stefano è stata stangata. Il fidanzato di Silvia Provvedi è stato quello che ha ricevuto la condanna più “leggera” con i suoi 12 anni e 8 mesi di reclusione, perché Carmine e Orazio De Stefano sono stati condannati invece a 20 anni. Altrettanti per Filippo Barreca e Antonio Libri, 12 anni e 2 mesi ad Alfonso Molinetti, 23 anni a Domenico Calabrò, 18 anni a Domenico Tegano, 10 ad Edoardo Mangiola. Sei anni invece per il collaboratore di giustizia Pasquale Maurizio De Carlo, mentre sono quattro le assoluzioni: Luana Barreca, Giuseppe Campolo, Antonio Cappelleri, Demetrio Gattuso e Maria Modafferi.