C’è grande clamore attorno all’arresto di Giorgio De Stefano, il fidanzato di Silvia Provvedi arrestato ieri all’alba per associazione mafiosa ed estorsione. La cantante del duo Le Donatella ha preferito restare in silenzio e da ieri è sparita dai social ma è Cesare Giuzzi per il Corriere della Sera a rendere noti alcuni retroscena in merito all’arresto di “Malefix”, figlio di un boss della ‘Ndrangheta e secondo la Dda di Reggio Calabria a capo della cosca mafiosa insieme al fratello Carmelo (anche lui finito in manette). De Stefano sarebbe divenuto famoso non tanto per essere il discendente del boss di Archi nè per la gestione del noto ristorante milanese molto frequentato da starlette, bensì per essere il “misterioso” fidanzato di Silvia Provvedi. Sebbene abbia sempre preferito tenere un basso profilo, la popolarità arrivata dal gossip non lo avrebbe comunque infastidito. All’alba di mercoledì, però, alle quattro del mattino, qualcosa cambia nella vita di Giorgio e della compagna divenuta di recente mamma: i poliziotti delle squadre Mobili di Milano e Reggio Calabria sono andati a prenderlo ed è scattato l’arresto anche a scapito del fratello Carmelo, di alcuni esponenti della cosca Libri e di Antonino Randisi, suo braccio destro a Milano. E’ sempre Il Corriere a riferire alcuni dettagli relativi a quei momenti: “De Stefano non era a casa ma è stato trovato nell’appartamento della «cognata» sui Navigli”, spiega. Non si sarebbe trattato di un tentativo di latitanza “ma la banale rottura del condizionatore di casa ha costretto Giorgio, la compagna Silvia e la figlia appena nata, a cercare refrigerio di fortuna dalla «zia»”. Quando è suonato il citofono “lui era a letto, s’è voltato verso la compagna e ha subito capito: «Sono venuti a prendermi»”.



GIORGIO DE STEFANO “SONO VENUTI A PRENDERMI”: I RETROSCENA DELL’ARRESTO

Giorgio De Stefano, 39 anni, è considerato oggi a capo della cosca mafiosa insieme al fratello anche se da ragazzo, come raccontano alcuni pentiti, non era particolarmente ritenuto adatto ad un ruolo così importante. Il pentito Enrico De Rosa, parlando di lui ha rivelato un aneddoto particolare ripreso anche dal Corriere: “Non aveva mai meno di 3.500 euro nelle tasche. Questo aveva mazzetti da 500 euro, mi è rimasto impresso che avesse sempre fogli da 500 euro, gli ho detto: “Giorgio ma dove li prendi? Li stampi forse?”. In quel periodo gestiva una lavanderia in Calabria prima di trasferirsi a Milano dove iniziò a muovere i suoi passi negli affari legati al mondo della ristorazione, prima di compiere il salto nel mondo della movida, guidato dal boss Paolo Martino, ambasciatore storico dei De Stefano a Milano. L’attenzione del gossip e le sue frequentazioni Vip iniziarono a non piacere alla cosca ma a quanto pare, era ben conscio di essere nel mirino delle forze dell’ordine dal momento che dopo l’arresto del fratello Dimitri per un certo periodo lascia Milano per trasferirsi in Spagna.

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