Giorgio Gaber, ricordato oggi dal Doodle di Google nel giorno dell’anniversario della sua nascita (avrebbe compiuto 83 anni) è stato tra i maggiori esponenti in Italia del teatro-canzone ed ha diviso la genesi di questo particolare genere con Sandro Luporini, con il quale ha calcato i palchi milanesi e italiani regalando performance indimenticabili. La città di Milano ha dedicato molti omaggi al “Signor G” dimostrando di avere molta riconoscenza riguardo le produzioni di uno degli artisti maggiormente poliedrici del Novecento italiano. (agg. di Fabio Belli)



Il ricordo del governatore della Lombardia, Fontana

Nasceva il 25 gennaio del 1939 il grande Giorgio Gaber, l’inventore del teatro canzone e artista a tutto tondo, con un grande impegno da attivista. Le sue canzoni hanno fatto innamorare milioni di italiani grazie ai suoi testi tra ironia e dramma, tra romantico e gentilezza, ma soprattutto intelligenza. Il doodle di Google ha permesso a tante persone di ricordare ma anche conoscere meglio un punto di riferimento della musica nostrana…



Tanti, tantissimi i messaggi per ricordare Giorgio Gaber. Questa la nota del governatore della Lombardia, Attilio Fontana: “Oggi Giorgio Gaber avrebbe compiuto 83 anni. Ce lo ricorda anche l’homepage di Google che gli dedica un ‘doodlè, una menzione speciale che evidenzia ricorrenze particolari. Il milanese ‘Mister G’ è stato molto di più di un artista. Un genio che attraverso parole, musica e poesia continua a incantare tutte le generazioni. Regione Lombardia da tempo gli ha dedicato l’auditorium del Pirellone e qualche giorno fa Milano ha riaperto il teatro Lirico intitolandolo con il suo nome”. (Aggiornamento di MB)



La storia d’amore con Ombretta Colli

Giorgio Gaber ha avuto una splendida storia d’amore con Ombretta Colli. I due sono stati insieme quarant’anni, fino alla scomparsa dell’artista, deceduto prematuramente nel 2003. Lo scorso maggio è stata proprio Ombretta Colli a parlare della loro relazione nel libro “Chiedimi chi era Gaber”, redatto assieme a Paolo Dal Bon, fidato collaboratore proprio dell’artista milanese. «È durata 40 anni, più i 16 anni da quando lui non c’è più, perché la mattina quando mi sveglio io mi sento sposata con Giorgio», ha raccontato recentemente proprio Ombretta Colli, in occasione dell’uscita del libro.

Giorgio Gaber e Ombretta Colli si incontrarono grazie alla musica e precisamente al brano “Benzina e cerini”, di certo non una canzone romantica: si videro per la prima durante la realizzazione della foto della copertina del 45 giri, e non fu un amore a prima vista. I due si conobbero, si frequentarono e poi si innamorarono, ma con i giusti tempi, rimanendo poi uniti da questo splendido sentimento per ben 4 decadi. E quando chiedevano alla vice-Miss Italia del 1961 «Facile eh, essere la moglie di Gaber?»; lei rispondeva: «Se uno ce la fa…». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIORGIO GABER DA LA LIBERTÀ A IL DELIRIO: I PENSIERI PIÙ FAMOSI DEL SIGNOR G

Di Giorgio Gaber, immenso artista che viene giustamente celebrato oggi da Google, si ricordano le opere, gli spettacoli e le canzoni, ma soprattutto le parole. Giorgio Gaber era infatti al limite fra un musicista e un poeta, cantautore a 360 gradi che lasciò impresso nella memoria pensieri che anche riletti oggi, a distanza di anni, appaiono decisamente attuali. “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione“, è una parte de “La Libertà”. Da L’attesa, invece, si ricorda “Perché da sempre l’attesa è il destino di chi osserva il mondo con la curiosa sensazione di aver toccato il fondo”.

Se foste alla ricerca di una frase di Giorgio Gaber da utilizzare anche come post social, magari per ricordarlo in questa giornata speciale, potrete prendere queste parole dalla canzone Il delirio: “Ho bisogno di un delirio che sia ancora più forte, ma abbia un senso di vita e non di morte”. Infine da Io non mi sento italiano, l’ultimo brano del compianto artista, le parole: “Mi scusi Presidente, ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po’ sfasciato. È anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto è calcolato e non funziona niente”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIORGIO GABER, IL SIGNIFICATO DI GABERSCIK E IL RUOLO DEL FRATELLO MARCELLO

Scopriamo qualche curiosità su Giorgio Gaber, qualche aneddoto che forse non conoscevate su questo straordinario artista che viene celebrato oggi da Google con un Doodle. La prima cosa da sapere è che il cognome del Signor G, leggasi Gaberscik, ha origini goriziane slovene, e proviene precisamente dallo slavo “gaber”, che significa albero delle betulacee, unito poi al suffisso scek, che invece indica la provenienza. Giorgio Gaber ha imparato a suonare la chitarra imitando il fratello maggiore Marcello, e in seguito idolatrò artisti jazz come Tal Farlow a Billy Bauer, fra le sue massime fonti di ispirazione.

Il Signor G non era soltanto un musicista, ma anche era anche un attore e commediografo, ed è considerato di fatto il pioniere del genere del teatro canzone. Ovviamente la sua musica, la sua arte, e il suo talento, sono riconosciuti all’unanimità, e anche per questo il grande cantante meneghino che oggi avrebbe compiuto 83 anni, è quello che ha ottenuto più riconoscimenti dal prestigioso Club Tenco. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIORGIO GABER, IL GENIO, LA MUSICA E LE PAROLE DEL SIGNOR G: “DATE FIDUCIA ALL’AMORE”

Una bella sorpresa per i moltissimi fan di Giorgio Gaber: Google ha deciso di dedicare oggi un Doodle proprio al fenomenale artista milanese, che oggi avrebbe compiuto gli 83 anni di età (nasceva il 25 gennaio del 1939), Giorgio Gaber . Di lui sono ben famose le canzoni, brani rimasti indelebili nella storia della musica, ma anche se le sue citazioni, i suoi pensieri, sono divenuti famosi nel tempo, di pari passo alle sue realizzazioni.

L’artista era un uomo pieno d’amore, e un giorno disse: “Date fiducia all’amore, il resto è niente”. Un’altra grande qualità che l’ha sempre contraddistinta era la libertà, la ‘lotta’ al sistema: “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”. Sui suoi colleghi invece diceva: “Ci sono due tipi di artisti: quelli che vogliono passare alla storia e quelli che si accontentano di passare alla cassa”. Infine, il particolare pensiero del cantante sull’idea: “Un’idea, un concetto, un’idea, finché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIORGIO GABER, GABERSCIK, UN PO’ CANTAUTORE, UN PO’ DRAMMATURGO, UN PO’ PERFORMER

Giorgio Gaber di nuovo protagonista nel giorno del suo 83mo compleanno. Il Doodle di Google di oggi infatti celebra l’83° anniversario della nascita del cantautore, drammaturgo e performer italiano. Giorgio Gaber è meglio conosciuto e ricordato come un pioniere del teatro canzone, un riflesso della società milanese unico nel suo genere catturato attraverso la fusione di musica, poesia e teatro, creando una commistione unica nel suo genere che ancora oggi viene apprezzata da molti, giovani compresi.

Nato in una famiglia di musicisti a Milano il 25 gennaio del 1939, Giorgio Gaberscik, questo il suo vero nome, sviluppò inizialmente l’amore per la musica mentre suonava la chitarra come terapia per una ferita alla mano. Più tardi imparò a cantare e nei suoi vent’anni Gaber co-produsse la prima canzone rock ‘n’ roll italiana: “Ciao ti dirò“. Durante gli anni Sessanta, Giorgio Gaber si esibì principalmente in televisione, dove la sua scrittura ricca di ironia ed estremamente originale per la forma-canzone dell’epoca affascinava il pubblico impegnandosi intelligentemente con il mutevole paesaggio culturale di Milano.

GIORGIO GABER, I SUCCESSI TEATRALI

Nel 1969 pubblicò Com’è bella la città, che rimane tra i suoi lavori più noti per la sua attenzione ai problemi sociali contemporanei, un aspetto al quale Giorgio Gaber è sempre stato estremamente attento, cercando di coniugare l’amore per l’arte a trecentosessanta gradi all’impegno sociale. Per stabilire una connessione più personale con il pubblico, Giorgio Gaber passò quasi esclusivamente al palcoscenico teatrale nel 1970.

I suoi spettacoli teatrali emotivi e complessi esaminarono la società italiana e incoraggiarono un dialogo nazionale introspettivo, anche se non mancarono le polemiche com’era consuetudine in un decennio molto caldo per l’Italia dell’epoca, soprattutto dal punto di vista politico.

L’INTITOLAZIONE DEL TEATRO A GIORGIO GABER

Nei 30 anni successivi, Giorgio Gaber non ha mai smesso di esibirsi e creare e raffinò il mezzo del teatro-canzone con centinaia di spettacoli all’anno. Questa monumentale opera dimostrò che la musica, i monologhi e la commedia erano strumenti per espandere i propri limiti emotivi mentre si rifletteva su realtà nazionali condivise. In onore dei contributi di Gaber, uno storico teatro d’opera milanese fu riaperto sotto il suo nome come Teatro Lirico Giorgio Gaber nel 2003, anno nel quale venne a mancare nel giorno di Capodanno, dopo le sue ultime apparizioni televisivi, una delle quali in uno show di Adriano Celentano, con il quale ha sempre mantenuto un legame di amicizia avendo mosso assieme i primi passi sulla scena artistica milanese degli anni Sessanta.