Giorgio Mastrota, il re delle televendite, ha parlato di sé e del suo passato ai microfoni di “Nei tuoi panni”, trasmissione di Rai Due condotta da Mia Ceran, a cominciare dalla separazione dalla sua ex moglie Natalia Estrada. Un rapporto del quale il celebre volto tv non si è mai pentito: “Abbiamo dato vita a una figlia meravigliosa, che porta il nome della mamma. Io con Natalia ho passato dei momenti meravigliosi. Certo, subito dopo la separazione non riuscivamo neanche a sentirci e a dialogare bene, ma poi abbiamo superato quel frangente. In quel periodo eravamo molto conosciuti e addirittura al Tg5 diedero la notizia della fine del nostro amore. Abbiamo bruciato troppo le tappe quella bolla alla fine è scoppiata”.



Subito dopo, Giorgio Mastrota ha ricordato i suoi genitori, con particolare riferimento alla mamma Paola, scomparsa nel 2019. Lei gli ha sempre dato consigli su come gestire la situazione con la figlia avuta da Natalia Estrada e il personaggio televisivo è dispiaciuto di non averle regalato la soddisfazione della laurea: “Ho frequentato l’Università di Scienze Politiche. Ho dato tutti e 23 gli esami previsti, ma non ho discusso la tesi, quindi non mi sono laureato. Nel frattempo, i miei sono mancati a 96 e 94 anni”.



GIORGIO MASTROTA: “GIANFRANCO FUNARI PER ME È STATO UN MAESTRO”

Nel prosieguo dell’intervista a “Nei tuoi panni”, Giorgio Mastrota ha commentato anche la sua carriera, rivelando di avere vissuto anche momenti difficili: “Quello più complicato l’ho affrontato dopo la separazione. In televisione fai in fretta a passare da 100 a 2, non ci sono mezze misure. Ho accusato un po’ il colpo, ma le televendite Mediaset erano costanti e mi hanno tenuto a galla. Mi trovavo a mio agio, era un lavoro diverso e alla fine mi andava bene così”.

Infine, un ricordo di Gianfranco Funari: “Un maestro, mi ha voluto molto bene e mi ha insegnato molto – ha detto Giorgio Mastrota –. Era un uomo di grande spontaneità, ha rivoluzionato il modo di gestire le telecamere. Lui mi diceva di essere sempre me stesso e di immaginare che dall’altra parte della telecamera ci fosse sempre una persona nel tuo salotto di casa con cui parlare”.