Giorgio Medaglia: giallo dopo due anni
Il giallo sulla morte di Giorgio Medaglia, 34 anni, si trascina ormai da oltre due anni: era il 3 luglio scorso quando il giovane di Lodi fu trovato annegato nell’Adda. Una vicenda che si è cercato di archiviare più volte come suicidio anche se la richiesta di archiviazione per l’ennesima volta è stata respinta alla luce dei troppi dubbi sulla morte del ragazzo. Il giovane oltre ad essere stato trovato ubriaco – lui era astemio – al momento del ritrovamento indossava vestiti non suoi. La famiglia e in particolare la madre sta lottando da due anni per avere la verità. E’ possibile che Giorgio, affetto da disabilità, una volta uscito di casa possa essere stato preso di mira da alcuni bulli e costretto a delle challenge mortale? E che semplicemente per una presa in giro sia stato lasciato morire nell’Adda?
A parlare ai microfoni di Lombardia Nera, che si è occupata nuovamente del caso di Giorgio Medaglia, è stato il criminologo Biagio Fabrizio Carillo, il quale ha commentato: “Noi siamo convinti che nella successione dei fatti era presente qualcuno e se sa qualcosa, che lo dica!”. Giorgio Medaglia era figlio unico: “Era molto amato, era la mia vita”, ha commentato la donna che si strugge da due anni, “era la mia famiglia, la mia compagnia, il mio primo pensiero della mattina e l’ultimo della sera”, ha aggiunto la signora Ombretta Meriggi.
Morte Giorgio Medaglia: cosa non torna
La mamma di Giorgio Medaglia, alle telecamere di Lombardia Nera ha rammentato ciò che non torna nel giallo sulla morte del figlio, a partire dal motorino, rinvenuto con accanto due caschi, uno solo però appartenente al giovane. Proprio sui caschi sarà possibile trovare impronte, peli o capelli, come rammenta il criminologo. Il motorino fu rinvenuto a 800 metri dalle sponde del fiume, Cristian Mercuri testimoniò ai carabinieri di aver visto sotto casa sua un ragazzo che lo parcheggiava. L’autopsia rivelò nel corpo di Giorgio una notevole assunzione di alcolici sebbene fosse astemio: “E’ abbastanza singolare questo soprattutto messo in collegamento al fatto che il motorino viene rinvenuto a circa 800 metri dal fiume Adda”, ha commentato ancora il criminologo. “Viene da pensare che fare un pezzo di strada in quelle condizioni fosse complicato”, ha aggiunto.
Ma non è tutto: Giorgio venne trovato con addosso degli indumenti non suoi, ovvero dei pantaloncini rossi da ginnastica. “Sono molto molto stretti, non possono essere della sua taglia”, ha commentato la madre smentendo possano essere suoi. E’ possibile che Giorgio si sia sentito male dopo l’eccessiva assunzione di alcol e che poi si sia cambiato a casa di qualcuno? Ma con chi si sarebbe visto? La mamma da tempo chiede “chi sa parli”, ma in due anni non si è mai fatto avanti nessuno. La madre non ha dubbi: la sera della scomparsa Giorgio Medaglia non era solo. “Non solo c’era qualcuno ma anche qualcuno che conosceva perché non si sarebbe mai fermato con persone che non conosceva. Era molto prudente e pauroso, non voleva essere coinvolto in discussioni, era molto pacifico”.