Giorgio Minisini: “Nuoto artistico? Anche mio fratello…”
Giorgio Minisini, nuotatore artistico delle Fiamme Oro che ai Campionati europei di Roma ha conquistato diverse medaglie, tra cui l’Oro, si racconta a L’Ora Solare su TV2000: “Io sono stato molto fortunato nel mio percorso. Da solo non ho fatto nulla, neanche questa vittoria. Io ho cominciato perché prima di me c’è stato il lavoro di un altro atleta, statunitense, che ha aperto le porte al nuoto sincronizzato maschile. Prima di me anche mio fratello lo ha fatto. Mi sono trovato in un mondo dove vedevo ci fosse un vuoto da riempire”.
Le medaglie all’Europeo, sono arrivate a Roma, davanti al “suo” pubblico. Come racconta il nuotatore: “Io sono romano, nato a Roma e cresciuto a Roma. Gareggiare in casa è stato stupendo, ho sentito il supporto del pubblico. Vederlo dal vivo è stato unico e ha permesso a me e la squadra di goderci la squadra e questo è stato percepito anche dal pubblico”.
Giorgio Minisini: “Lo sport ha unito la mia famiglia”
La carriera di Giorgio Minisini è iniziata perché la sua è una famiglia di sportivi. Prima di lui, a fare nuoto sincronizzato era stato suo fratello, ma non solamente lui ha la piscina nel sangue: “Mia madre è stata la nostra prima allenatrice, di me, mio fratello e mia sorella, ma anche atleta nazionale. Mio padre è stato giudice internazionale. C’era questa tradizione per cui la domenica andavamo tutti quanti a gareggiare o ad arbitrare e poi andavamo a pranzo insieme. Lo sport ha unito la nostra famiglia”.
Per l’atleta medaglia l’Oro all’Europeo, la piscina è sempre stata parte della sua vita: “Essendo minore di tre figli ho sempre vissuto sul piano vasca. Passavo le mie giornate in piscina, faticavo a sentire l’odore del cloro, è sempre stato naturale. Non sono particolarmente portato per il mio sport, non sono flessibile… Ho sempre cercato di lavorare per colmare quei gap che so di avere. Io ho l’opportunità di lavorare con tante persone diverse e il fatto di sapere tanti limiti da colmare mi permette di concentrarmi con ogni allenatore perché so di poter migliorare. Ho 26 anni ma ho tanto lavoro da fare e mi sento ancora all’inizio della mia carriera“.
Giorgio Minisini: “Ci alleniamo 8 ore al giorno”
Affacciarsi al nuoto sincronizzato maschile non è stato sempre facile per Giorgio Minisini. Lo sport, infatti, spesso è stato visto come per sole donne: “Non è scontato, siamo molto legati alle tradizioni. È sempre difficile convincere le persone di qualcosa che va oltre. Convincerle che uno sport che concepiscono come femminile possa farlo anche l’uomo, è difficile. Nel momento in cui ci vedono, quasi tutti si convincono”.
Lui si è appassionato proprio vedendo un altro atleta che prima di lui ha spalancato le porte agli uomini nel nuoto artistico: “Io ho avuto la fortuna di vedere Bill May a Roma nel 2000 e ho sempre avuto in testa l’entusiasmo con cui il pubblico lo aveva accolto. Quando a 12 anni mi prendevano in giro, ci pensavo. Ho vissuto lo stesso 22 anni dopo, a Roma, nella stessa piscina. All’epoca avevo 4 anni”. La vita da atleta non è semplice, ma per Giorgio Minisini il supporto della famiglia è fondamentale per andare avanti: “Ci alleniamo 8 ore al giorno, poi dipende dal periodo, possono anche aumentare. Io ho seguito mio fratello che poi mi ha supportato. Se sono arrivato qui è grazie a loro, alla mia famiglia, ma anche a chi mi scriveva e supportava”.