Giorgio Mulè (Forza Italia) e Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) sono intervenuti in qualità di ospiti ai microfoni di “Coffee Break” per dibattere circa la situazione attuale collegata alle scuole e alla loro riapertura in sicurezza. Secondo il rappresentante del partito di Destra, “bisogna vaccinare i 219mila lavoratori del personale scolastico, che in questo momento rappresentano meno del 15% del totale. Forza Italia ha depositato un disegno di legge in Consiglio dei Ministri e chiediamo che a stretto giro venga varato il decreto. Noi chiediamo che la scuola sia un luogo sicuro anche da un punto di vista sanitario, non solo per quanto concerne l’edilizia scolastica. Bisogna pensare al tracciamento e ai trasporti”.
Secondo Fratoianni, però, il problema è ormai consolidato, perché si è già oltre ai livelli dell’anno scorso, quando ci fu la polemica sui banchi a rotelle, “ma almeno quelli arrivarono. Il problema della scuola non si risolve solo con la vaccinazione obbligatoria. C’è anche la questione del rapporto tra il numero degli alunni e la dimensione della classe. La scuola è anche questa volta all’ultimo posto: il Governo dei migliori intervenga rapidamente con risorse e strumenti normativi per ridurre gli alunni per classe, che rappresenterebbe anche un’eccellente soluzione anche per la qualità della formazione dei nostri ragazzi”.
GIORGIO MULÈ E NICOLA FRATOIANNI SUL GREEN PASS
In materia di vaccino e di Green Pass, Mulè ha poi evidenziato che sono stati già trasmessi sulle reti del servizio pubblico gli spot e sempre di più bisognerà incentivare tale promozione. Inoltre, per mutuare la sua espressione, bisogna informare e calmierare “il circo dei virologi” che da mattino a sera popolao le trasmissioni, fornendo messaggi che disorientano: “Non può esserci il dubbio se uccida più persone il virus o il vaccino”.
Fratoianni, dal canto suo, si è detto favorevole al Green Pass, ma rileva poca coerenza da parte del Governo, dal momento che si deve avere la certificazione al bar per un’ora, ma non sui treni, dove si trascorrono ore. Questi errori sarebbero legati a “elementi di incoerenza facilmente spiegabili per salvare il turismo; infatti, si teme che in questo periodo dell’anno introdurre il Green Pass sulla lunga percorrenza possa penalizzare il turismo”.