«Non ci libereremo del virus, ma non soccomberemo»: è netto Giorgio Palù nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Libero. Professore emerito dell’Università di Padova, l’ex presidente della Società italiana ed europea di Virologia ha messo in risalto che il Covid-19 è mutato: la mutazione l’ha reso più contagioso ma non più virulento e «sembra l’evoluzione di un virus destinato a rimanere nella specie umana e che conviverà con l’ospite come successo per molti altri». Giorgio Palù si è poi soffermato sul vaccino Covid, accendendo i riflettori sulla cura a base di anticorpi monoclonali: «Il Regeneron è una combinazione di tremonoclonali che ha curato Trump in 48 ore. Berlusconi è guarito col Remdesivir, l’eparina e il cortisone. Il problema dei monoclonali, al momento, è che non vengono prodotti in grande quantità, ma hanno dimostrato che questo virus dà l’immunità».

GIORGIO PALU’: “”

Nel corso del dialogo con Libero, Giorgio Palù ha spiegato che non ci sono basi scientifiche per parlare di una terza ondata. Ma un dato è certo: «Tutte le pandemie da virus respiratori che davano forme acute sono passate in un paio d’anni: il vaiolo, la Spagnola nel 18, l’Asiatica nel 57, nel ’68 l’influenza Hong Kong, nel 2009 l’H1N1 variante suina». Parlando degli ultimi dati del bollettino coronavirus, il professore ha spiegato che da qualche giorno sembra che la curva stia leggermente deflettendo, con una stabilizzazione nei nuovi contagi e nelle terapie intensive: «Non dei ricoveri però, e mi permetta di dire che la gente finisce in ospedale anche per il terrorismo che viene diffuso da certi media e pseudo esperti». Infine, una battuta sulle cause di questa stabilizzazione: «Dall’uso della mascherina, che è fondamentale. In troppi non la mettevano: diciamocelo. Quando mi trovavo in certe vie stracolme di gente senza il minimo di protezione mi nascondevo. Scappavo».