Pochi giorni e prenderà il via la terza dose di vaccino anti-Covid, con un cronoprogramma già definito e condiviso dalle autorità sanitarie. Intervenuto ai microfoni di Porta a porta, Giorgio Palù ha spiegato che avranno la priorità «gli immunodepressi per varie ragioni, gli over 80, Rsa e anche i medici che operano in particolari situazioni di esposizione al virus».



Soffermandosi sulla terza dose, il presidente di Aifa ha spiegato: «Io non rivestirei questa terza dose nell’accezione in cui viene trasmessa. Tutti i vaccini hanno una terza dose se non una quarta. Se parliamo di una vaccinazione stagionale di influenza, dovremmo farcela tutti gli anni. La terza dose è uno stimolo molto potente alla memoria immunologica che si è instaurata con infezione naturale o con due dosi. La terza dose è un’arma potente per stimolare la risposta immunitaria».



Giorgio Palù: “La malattia grave nel vaccinato non c’è”

«La malattia grave nel vaccinato non c’è, come non c’è il ricovero in TI, siamo protetti al 95-96% dalla letalità. Siamo anche protetti dall’infezione in una percentuale del 77% secondo i nostri dati», ha spiegato Giorgio Palù: «Per l’obbligo vaccinale ci sarebbe la maggioranza del Paese. Molti vedono il green pass come una forzatura, un’imposizione».

Giorgio Palù è poi tornato sul fenomeno no vax: «Il fenomeno dell’esitazione vaccinale non andrebbe esecrato o stigmatizzato, andrebbe compreso e studiato in maniera scientifica, cercando di capire che non è solo un atteggiamento individuale e sociologico, è un fenomeno che risiede in porzioni ancestrali del nostro cervello e che dipende da molti fattori».