In giornata arriverà la nomina ufficiale di Giorgio Palù a nuovo Presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco: il virologo già Professore ordinario di Microbiologia e Virologia ed ex Direttore di Medicina Molecolare Università di Padova era in pole position da giorni ormai – vista la forte convergenza raggiunta tra i Presidenti delle Regioni – verrà nominato ufficialmente nuovo n.1 dell’Aifa nella Conferenza Stato-Regioni di questo pomeriggio. Palù sostituirà il dimissionario Domenico Mantoan, divenuto nei giorni scorsi nuovo Dg di Agenas, scelto direttamente dalla Conferenza delle Regioni che ha posto il nome del virologo trevigiano sul tavolo del Ministro della Salute Roberto Speranza. Stamane il vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti ha scritto a Speranza comunicando la «piena convergenza unanime» sull’incarico al professore, 70 anni, considerato il “maestro” dell’attuale direttore di Medicina Molecolare di Padova, professor Andrea Crisanti (al quale non ha lesinato diverse critiche negli scorsi mesi di forte protagonismo sull’emergenza Covid-19).

CHI È GIORGIO PALÙ: COVID, WUHAN E LA CINA

Uno dei più grandi esperti di virologia a livello mondiale, Giorgio Palù diverrà presidente dell’Aifa aprendo una fase di vitale importanza dell’Agenzia davanti alla grande sfida dei vaccini anti-Covid e di tutte le cure sperimentali che verranno continuate per debellare, si spera definitivamente, il Sars-CoV-2. Sono state diverse le interviste che abbiamo dedicato al professore ordinario di Treviso negli scorsi mesi, spesso tra le voci più influenti e chiare nel raccontare l’evoluzione epidemiologica e la contemporanea corsa al vaccino. Passato agli onori della cronaca per diversi “battibecchi” a distanza con Andrea Crisanti, il prossimo Presidente Aifa lo scorso 9 ottobre rilasciava un’intervista molto importante al nostro quotidiano per fare il punto sulle diverse ipotesi attorno all’origine del Covid-19. Palm è stato infatti uno dei primi ad aver sempre messo in discussione la “tesi ufficiale” della Cina e dell’Oms, argomentando con studi e analisi scientifiche condotte negli scorsi mesi: «La mia idea, che viene sviluppata in un libro in uscita a gennaio e in alcuni lavori in press o sottomessi a riviste scientifiche scritti con un gruppo internazionale di virologi, matematici e statistici, è che non possiamo dire con certezza se il Sars-CoV-2 sia naturale o artificiale, cioè modificato in qualche maniera dall’uomo. E ciò vale anche per altri virus pandemici di origine zoonotica come quelli influenzali, che contengono geni di virus dell’anatra, del maiale e dell’uomo, di cui non sappiamo ancora definire con precisione da dove sia originato il ceppo che per primo ha infettato l’uomo e si è diffuso poi da uomo a uomo», spiegava Palù in esclusiva al Sussidiario.net lo scorso 9 ottobre. Dopo il via libera del piano vaccini avanzato dal Governo italiano, è stato lo stesso professore veneto a spiegarci come vi sia da prestare ancora molta cautela nel considerare “quasi vinta” la battaglia contro il Covid: «Finora sono stati utilizzati sull’uomo vaccini antivirali contenenti virus uccisi, virus vivi attenuati, proteine ricombinanti, vaccini a Dna e vaccini veicolati da vettori originati da virus modificati e resi apatogeni. Quindi, non appartenendo ancora a una piattaforma tecnologica vaccinale ben consolidata, questo vaccino è del tutto innovativo e non se ne conoscono ancora gli effetti collaterale».