«Italiani, non abbiate paura»: questo l’appello di Giorgio Palù a proposito del vaccino anti-Covid. Presidente Aifa e membro del Comitato tecnico scientifico, il virologo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Tempo ed ha spiegato l’importanza della vaccinazione, fondamentale per prevenire sia la malattia che l’infezione, «neutralizzando l’agente patogeno». L’esperto ha rimarcato il ruolo cruciale ricoperto dai vaccini considerando che al momento, esclusi gli anticorpi monoclonali, non esistono farmaci specifici per contrastare il SaRS-CoV-2.
Giorgio Palù ha ricordato che i vaccini ogni anno salvano 2,5 milioni di vite umane, senza dimenticare che è grazie a questi farmaci che la spettanza di vita dell’uomo è significativamente cresciuta. Sulle possibili differenze tra i vari vaccini, il numero uno dell’agenzia italiana del farmaco ha tenuto a precisare che «in genere si può tranquillamente affermare che tutti i vaccini anti-COVID-19 attualmente autorizzati si sovrappongono per efficacia e sicurezza».
GIORGIO PALÙ: “RISCHIO MORTALITÀ NON ESISTE”
Nel corso della lunga intervista a Il Tempo, Giorgio Palù ha evidenziato che gli effetti collaterali possono essere vari e anche abbastanza comuni – da effetti locali a effetti sistemici, oltre ai casi rarissimi – mentre non è stato registrato alcun evento letale ricondotto alla vaccinazione anti-Covid: «Il rischio di mortalità non esiste». Il membro del Cts si è poi soffermato sulla durata dei test dei vaccini anti-Covid, spiegando che sono state regolarmente svolte tutte le fasi della sperimentazione: «È sulla base di questo percorso clinico, oltre che a seguito di una serie di studi preventivamente condotti nell’animale e una volta verificata la qualità e costanza del prodotto, ispezionati gli impianti e le procedure di produzione che le Agenzie regolatorie autorizzano l’uso sull’uomo del vaccino. Non si è saltata nessuna fase ma si è solo concesso alle industrie farmaceutiche da parte delle autorità regolatorie di presentare una analisi ad interim man mano che gli studi clinici procedevano».