Nel corso della lunga intervista a Domenica In a Giorgio Panariello non sono mancate le sorprese allo showman toscano. Un messaggio inaspettato è stato quello di Nando l’impresario di Giorgio Panariello: “La svolta è arrivata con lui”, ha commentato commosso l’attore ricordando gli esordi ma soprattutto la svolta della sua carriera grazie a lui. Dopo tanto dolore però è arrivato anche il successo per Panariello con Torno sabato: “La vita mi ha tolto tanto ma mi ha anche dato molto…”. Parlando di Torno sabato, Giorgio ha rammentato i suoi ospiti di primo livello, da Vasco Rossi ad Al Bano e Bocelli, tutti nella medesima serata. Nel momento di maggiore successo, il fratello Franco rappresentava una sorta di “zavorra” che in qualche modo voleva allontanare. “Anche io ero in imbarazzo, non sapevo psicologicamente cosa fare, ero impaurito, davvero spaventato perchè in quel periodo usava droga pesantemente”. Panariello ha raccontato che era solito dargli dei soldi che lui gli chiedeva di continuo: “Era un momento molto difficile nel periodo in cui stavo crescendo. In quel momento lo vivevo come un problema”, ha ammesso. La sua serenità, ha ammesso, l’ha ottenuta solo di recente: “La serenità l’ho inseguita da sempre”, ha ammesso. Per troppo tempo ha provato un profondo senso di colpa nei confronti del fratello. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’infanzia con i nonni
Giorgio Panariello ha aperto la sua ospitata di oggi a Domenica In con un inevitabile saluto a Carlo Conti, risultato positivo al Covid. Nel corso dell’ospitata l’attore ha a lungo parlato del fratello Franco ma ha anche ricordato la sua infanzia. Panariello è cresciuto con i nonni credendo per molto tempo che fossero i suoi genitori. “Non posso dire di aver avuto un’infanzia difficile perchè i miei nonni hanno sostituito benissimo i miei genitori, ho vissuto l’infanzia ma qualcosa dentro ti rimane e per questo sono poi diventato comico”, ha dichiarato. Tuttavia vedeva la presenza di Franco come “un fratello ogni tanto”. Il nonno era stato un po’ duro anche nei confronti di Franco: “La vita lo aveva un po’ incattivito, ritrovarsi con un altro fratello non ce la faceva”, ha raccontato Giorgio. Il suo primo grande dolore è stato la scomparsa della nonna: “Lei ha fatto di tutto per me e mio fratello”. Spazio poi agli inizi faticosi e sofferti di Panariello, quando l’attore decise di mollare il posto fisso dando anche al fratello Franco la possibilità di seguirlo diventando suo assistente e facendogli intravedere un futuro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Giorgio Panariello a Domenica In per un racconto drammatico tra infanzia difficile e un fratello ingombrante
Giorgio Panariello non ha bisogno di presentazioni. L’attore comico è affermato a teatro, in tv e al cinema e in questi mesi è stato al fianco di Carlo Conti per Tale e Quale Show 2020 dietro il bancone dei giudici proprio come è successo nella scorsa edizione. Venerdì sera è stato chiamato a fare da bastone per il conduttore costretto a casa per via della sua positività al Coronavirus e il pubblico lo ha promosso come sempre. Il suo successo è trasversale. Giorgio Panariello conquista signore e signori ma anche ragazzi e ragazze (molto spesso è stato ospite ad Amici con i suoi monologhi) e Tale e Quale Show non ha fatto altro che confermare il suo successo. L’attore oggi pomeriggio sarà ospite a Domenica In ma non solo per parlare del suo successo in tv ma per parlare del suo libro autobiografico ‘Io sono mio fratello’ in cui racconta proprio della dolorosa perdita del fratello Franco.
Giorgio Panariello e la morte del fratello Franco
Le parole con le quali Giorgio Panariello racconterà suo fratello, uno dei ‘tanti fantasmi che vediamo ogni giorno’, vogliono spazzare via tutto quello che di lui hanno detto in questi anni. In un’intervista a Vanity Fair, l’attore non solo ha avuto modo di parlare del fratello ma anche di quello che è stato il suo rapporto con la sua infanzia (di cui ricorda poco e non ha conservato foto) e con sua madre, una donna che lo ha partorito ma che poi è sparita nel nulla, una donna che lui non amava perché lei non gli ha mai insegnato a farlo. In quel momento la sua vita e quella di suo fratello si allontanarono, lui restò con i nonni che gli hanno fatto da genitori, mentre Franco fu mandato in collegio e lì iniziò la sua insofferenza. Racconti drammatici e dolorosi che rimangono nascosti dietro una maschera, quella della comicità, che lui sa portare bene proprio come spesso accade anche alle persone che cercano di rimanere positive nonostante tutto.