Giorgio Panariello ha illustrato la sua vita ai microfoni de “Il Messaggero”, soffermandosi anche sui passaggi più delicati della sua carriera e non solo. Nel 2006, quando fece il Festival di Sanremo, raggiunse appena il 40% di share: “Quell’anno nessuno voleva condurlo – ha rivelato –. Nel 2005 Paolo Bonolis era andato così bene che tutti temevano il confronto. Così, i dirigenti della Rai vennero da me in ginocchio. Dissi di sì come conduttore che cerca di fare il Festival e un po’ lo disturba. Capii troppo tardi che così non si poteva fare. Le pressioni erano tantissime: Rai, ascolti, discografia, soldi, sponsor… Ero solo, nessuno mi aiutava. Mi ritrovai a guardare il soffitto chiedendomi: perché ho accettato?”.
Due anni fa, Giorgio Panariello ha scritto il libro “Io sono mio fratello”, dedicato a Franco, ex eroinomane morto nel 2011 a 50 anni. Il comico toscano ha affermato che “dopo tanti anni ho scritto un monologo su di lui e sono emerse tante cose, a cominciare dal senso di colpa, che ho avuto per anni. Sono nato un anno prima di lui e quando nostra madre ci ha abbandonato, io sono stato adottato, mentre lui è andato a finire in collegio. Mia nonna non poteva permettersi economicamente un altro bimbo in casa. Già aveva me e cinque figli suoi”.
GIORGIO PANARIELLO: “ANDAI VICINISSIMO ALLA COCAINA”
Nel prosieguo de “Il Messaggero”, Giorgio Panariello ha riferito che “mio fratello non è morto di overdose, ma di ipotermia. Si era ripulito pur essendo un caso disperatissimo. Aveva vissuto per strada, da barbone, era stato arrestato. Io, invece, ce l’ho fatta grazie al carattere. In quegli anni là, gli anni ’80, tantissimi ragazzi dalle nostre parti iniziarono a bucarsi e a farsi di cocaina. Ci andai vicinissimo. Solo il mio carattere ha fatto in modo che ne uscissi immediatamente e con paura”.
A livello di amore, Panariello ha trovato il suo equilibrio con Claudia, la compagna che “mi dà la vera serenità”, e due cani. Figli? “Non ne ho, ma mai dire mai. Carlo Conti è diventato papà nel 2014, Leonardo Pieraccioni nel 2010. In passato forse ero troppo egoista per affrontare questa responsabilità”.