Giorgio Strehler

, regista teatrale e direttore artistico italiano, è il protagonista del documentario Strehler com’è la notte?. Diretto da Alessandro Turci e scritto insieme a Federica Miglio e Antonia Ponti, il documentario va in onda sabato 1° gennaio, alle ore 15.05 su Raitre. Giorgio Strehler ha scritto pagine importanti del teatro italiano. Con la sua arte ha contribuito a rendere ancora più grande la recitazione lasciando spettacoli indimenticabili al pubblico. Un talento straordinario che gli ha permesso di costruire una carriera meravigliosa. Nel corso della sua vita, però, Strehler ha dovuto fare i conti anche con la giustizia.



Nel 1993 fu processato dal Tribunale di Milano con l’accusa di truffa e malversazione relativa all’utilizzo di contributi del Fondo sociale europeo. Nel 1995 verrà completamente scagionato ed assolto in quanto “il fatto non sussiste”.Un’accusa a cui il regista reagì duramente annunciando le “dimissioni da italiano” trasferendosi a Lugano dove morì la notte di Natale del 1997 per un infarto.

Giorgio Strehler, il dolore per la mancata paternità

La vita di Giorgio Strehler è stata ricca di successi. Non sono mancati, tuttavia, i dolori come la mancata paternità. Del desiderio del regista di avere un figlio ha parlato in una vecchia intervista al settimanale Gente Mara Bugni, l’ultima compagna. “Erano anni che pensavamo di avere un figlio, ma non era mai arrivato. Giorgio era deciso a ricorrere alla fecondazione artificiale ed aveva acquistato la casa in Svizzera proprio per viverci con la sua futura ‘famiglia’. A Ruvigliana voleva mettere radici e trascorrere assieme a me altri anni felici’‘, raccontava.

“Già quattro o cinque anni fa – raccontava Mara Bugni – tentammo di diventare papà e mamma. Giorgio aveva paura della morte e, all’inizio, non voleva un figlio. Temeva di doverlo lasciare troppo presto. Lo convinsi che la vita fa il suo corso comunque e tentammo in ogni modo di avere un bambino. La fortuna non ci aiutò e fu così che decidemmo di ricorrere alla fecondazione artificiale. Il figlio sarebbe stato per lui l’inizio di una nuova vita in una dimensione che non aveva mai conosciuto: quella della famiglia. Purtroppo non ha avuto il tempo di conoscere questa felicità“. diceva ancora come si legge su AdnKronos.