Protagonista della serie Liberi Tutti su Rai 3, Giorgio Tirabassi si è raccontato sulle pagine di Famiglia Cristiana: nello show, ora in onda anche in televisione dopo essere stato disponibile su RaiPlay, interpreta la parte dell’avvocato Michele Venturi, che dopo un periodo passato in prigione (per truffa) viene affidato alla struttura gestita dalla ex moglie. Tirabassi dice del suo personaggio che incarna un po’ tutti gli italiani, in particolare “quei personaggi come Alberto Sordi che la commedia ha ben definito”. Ovvero, gente che fa buon viso a cattiva sorte e che solitamente sono “politicamente scorretti e opportunisti”. Dice di non aver mai conosciuto realtà come quelle della comunità Il Nido – la struttura della serie – e che personalmente non ci vivrebbe, pur rendendosi conto di come il mutuo soccorso sia una dimensione molto importante; l’occasione è stata anche utile per ripercorrere qualche ruolo interpretato nel corso della carriera.
GIORGIO TIRABASSI E I RUOLI DEL PASSATO
“Mi è capitato di interpretare qualche mascalzone e ladro” ha detto Giorgio Tirabassi, che però sostiene – a ragione – di essere più conosciuto per i ruoli da poliziotto in Distretto di Polizia (che di fatto lo ha lanciato) e Squadra mobile, ma soprattutto per Libero Grassi, imprenditore vittima della mafia, e ovviamente Paolo Borsellino. Ecco: avere interpretato quest’ultimo“L’atmosfera era di commozione costante, sapevamo di raccontare la vita di un uomo destinato al sacrificio estremo per la giustizia” ha detto, rivelando come nelle sue vesti sia cresciuto molto come persona. “La sceneggiatura era tratta da una biografia cui aveva collaborato anche la famiglia”. Tirabassi ha anche raccontato i suoi anni con Gigi Proietti, ammettendo di aver imparato da lui i fondamentali del mestiere: “Era una compagnia vecchio stile, bisognava seguire una rigida disciplina e il direttore di scena incuteva timore reverenziale”.
Con Proietti, Giorgio Tirabassi ha iniziato a lavorare nel 1981; dice di un personaggio che ha saputo rimodernare il ruolo di attore, pur provenendo da un’impostazione classica. “L’ho amato alla follia dopo lo spettacolo A me gli occhi, please” ha rivelato l’attore, che per la prima volta ha vissuto l’esperienza dei teatri pieni. Tra gli altri grandi attori con cui ha lavorato ha citato in particolare Marcello Mastroianni, Nino Manfredi e Giancarlo Giannini; per quanto riguarda la sosta forzata per Coronavirus, forse a differenza di altri colleghi ha detto che recitare non gli è mancato per niente. “Mi dedico alle mie passioni: suonare la chitarra e leggere. E poi” ha concluso “ho la fortuna di vivere in una casa in campagna”.