Claudio Giorlandino, direttore sanitario di Altamedica, è stato ospite a L’aria che tira, in onda su La7, nella puntata trasmessa domenica 14 novembre, per parlare dell’andamento della curva dei contagi del Covid-19: “Tra maggio e giugno scorso l’Europa era fuori dalla pandemia”, ha rivelato l’esperto mostrando alcuni dati relativi a quel periodo, in cui il numero di positivi era ai minimi termini. Dal mese successivo, tuttavia, la situazione è cambiata, in quanto si sono registrati nuovi picchi. “I dati sono schizzati”.



Il motivo è strettamente legato al Green Pass. Non alla sua efficacia come strumento di contrasto alla pandemia di Covid-19, bensì in relazione alle modalità di ottenimento. “Dal 1° luglio, con l’introduzione del certificato verde, c’è stata la corsa ai tamponi rapidi”, ha affermato Claudio Giorlandino. Essi, infatti, per coloro che non sono vaccinati né guariti, è il metodo più efficace per averlo, seppure per una durata limitata.  La loro affidabilità, tuttavia, viene da tempo messa in discussione. “I test non danno un esito sicuro quanto i tamponi molecolari, è dimostrato da vari studi”, ha sottolineato il direttore sanitario di Altamedica.



Giorlandino: “A maggio Europa era fuori da pandemia”. Il motivo dei nuovi picchi

Il motivo per cui a maggio e giugno l’Europa era fuori dalla pandemia mentre a luglio si è ritrovata nuovamente a dovere contrastare il Covid-19, dunque, secondo Claudio Giorlandino, è legato all’inaffidabilità dei tamponi antigenici. “Uno studio condotto da noi dimostra che il margine di errore è pari al 40%, ma altri studi hanno evidenziato un margine di errore pari all’80%”, questo l’allarme lanciato dal direttore sanitario di Altamedica.

È plausibile ritenere dunque che, in virtù della corsa al test rapido in farmacia e nei laboratori per ottenere il Green Pass, la situazione sia peggiorata, in quanto “i falsi negativi sono andati in giro credendo di essere sani, entrando a contatto con chiunque e diffondendo il virus”. La curva dei contagi è in questo modo schizzata nuovamente alle stelle. “Non ci possiamo affidare a questi strumenti”, ha concluso Claudio Giorlandino a L’aria che tira.