Una differenza palpabile, tra il prima e il dopo. Il prima: per giorni tutti i giornali hanno dato ampio rilievo al rapporto Istat con l’ennesimo allarme sulla natalità agli sgoccioli e un’Italia destinata, avanti di questo passo, alla sparizione. Poi è arrivata, mercoledì, la proposta Giorgetti-Bitonci: un taglio delle tasse senza precedenti per chi ha figli. Certo è una cosa che va studiata, come ha detto il sottosegretario Bitonci su queste pagine, ma non è soltanto quello che si dice un “segnale”.
È un impegno politico, perché nel Governo si studia come trovare le coperture. Ma sui giornali, ecco il punto, l’effetto è spiazzante. Quelli di centrodestra, senza capirci molto, danno il benvenuto a un progetto di stampo mussoliniano: “reddito di gravidanza”. Ma nessuno ha mai parlato di premio natalità. Il Corrierone tace, Repubblica punta sul retroscena – “Giorgetti spiazza la premier” – e controbilancia con l’editoriale (“L’invasione delle faccette nere”). Altrove, silenzio. Viene quasi il sospetto che il calo demografico sia più importante delle soluzioni. Possibile che quando vengono abbozzate, diventino scomode?
Ma la vera notizia è Avvenire, il giornale dei vescovi. Un editoriale sul caso Cospito, un titolone sul rapporto Onu il quale sentenzia che sul pianeta “non siamo troppi”, una lodevole inchiesta sul supermercato degli uteri in Georgia, un buffetto al governo Meloni che usa la “Lima sulla protezione speciale”. È la prima pagina dell’Avvenire di ieri. C’è spazio anche per il premio Paolo VI al presidente Mattarella, per le navi spia russe nel Mare del Nord e per i 30 anni dalla morte di monsignor Tonino Bello, il vescovo di Pax Christi. In questa raffica di novità, l’organo della Cei non è riuscito a trovare che un talloncino per riferire di una scelta governativa che dovrebbe far balzare di gioia i lettori cattolici. Ma come? Il quotidiano che ogni giorno sostiene gli sbarchi, e cavalca le battaglie care a Giuseppe Conte contro la povertà e a favore dei sussidi di cittadinanza, relega in un cantuccio un provvedimento per le famiglie in piena emergenza denatalità?
Perfino il titolino della manchette guarda con distacco il regalo fiscale pro life. “‘Tasse zero’: la Lega evoca un maxi bonus per chi ha figli”. “Evoca”, come in una seduta spiritica. Eppure almeno questa volta il partito di Salvini sembrava avere le carte in regola per farsi benvolere dall’Avvenire: il provvedimento sostiene le famiglie, elargisce sostegni, non esclude le persone immigrate che stanno tanto a cuore al direttore Marco Tarquinio. Invece no. Se c’è da spalleggiare riforme “green” tanto amate dall’Ue, il giornale non si sottrae mai. Se invece qualcuno che non piace aiuta la famiglia, finisce a pagina 7. Pare che in redazione la scelta sia stata piuttosto sofferta. I giornalisti avrebbero voluto dare più spazio alla notizia, anche facendo i conti in tasca al provvedimento. Ma il direttore è stato irremovibile. Meglio andare oltre…
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