Morte all’America” cantano i combattenti talebani a Kabul. A documentarlo anche la giornalista Clarissa Ward della Cnn, che nelle ultime ore aveva fatto parlare di sé per la vicenda del ‘cambio d’abito’. Stavolta invece fa discutere per le affermazioni durante il servizio dalle strade di Kabul. “Questo è uno spettacolo che onestamente pensavo non avrei mai visto: decine di combattenti talebani, e proprio dietro di noi, al complesso dell’ambasciata statunitense”, ha esordito. Poi ha aggiunto alla telecamera una frase che ha lasciato basiti i telespettatori: “Stanno cantando ‘Morte all’America’, ma allo stesso tempo sembrano amichevoli. È assolutamente bizzarro”.



Una scelta di parole che ha scatenato una bufera sui social, anche in virtù di quanto ha raccontato dopo, cioè di essere stata invitata a farsi da parte in quanto donna. “Lo spirito di accoglienza si estende solo fino a un certo punto e la mia presenza sta creando tensione”, ha osservato Clarissa Ward in collegamento. Infatti, ha spiegato di aver visto “molte meno donne” per le strade di Kabul rispetto al passato.



“DEVO METTERMI DI LATO PERCHÉ DONNA…”

Non è andata meglio neppure quando Clarissa Ward ha parlato delle poche donne viste in strada a Kabul. “Tendono ad essere vestite in modo più conservatore di quando camminavano per le strade di Kabul ieri”. Vestite in modo più conservatore, quando in realtà sono costrette a coprirsi completamente. “Mi hanno appena detto di mettermi di lato perché sono una donna”, ha detto la giornalista della Cnn ad un certo punto. Nelle ultime ore invece aveva fatto discutere per il suo look. Se prima dell’ascesa al potere dei talebani in Afghanistan si mostrava con i tradizionali abiti occidentali, ora appare con un’abaya, la lunga tunica nera usata nel rispetto della dottrina più conservatrice dell’Islam.



Qualcuno ha avuto la sensazione che fosse stata costretta a cambiare i suoi costumi proprio per i recenti sviluppi in Afghanistan, ma poi ha spiegato: “Nella prima foto mi trovavo all’interno di una zona protetta. La seconda è stata scattata per le strade di Kabul dopo che era stata occupata dai talebani. Anche in precedenza, in giro per Kabul, ho sempre indossato un velo per i capelli, anche se non li coprivo totalmente e non usavo una abaya. Quindi una differenza esiste, ma non così pronunciata”. Non sostanziale per lei evidentemente.