Pace sulla Terra, in un mondo «in subbuglio», dilaniato dall’odio e dalla «follia della guerra» che «cancella il futuro». Papa Francesco torna ai piedi di Maria per la Giornata di digiuno e preghiera per la pace. Un’urgenza in «questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle armi». Il pontefice ha presieduto nella Basilica di San Pietro la celebrazione conclusiva della giornata da lui stesso indetta nell’Angelus di domenica 15 ottobre. Un’occasione per riunire i figli di Dio per pregare affinché tacciano le armi e vengano ispirate «vie di pace ai responsabili delle nazioni». Giunto in sedia a rotelle, Bergoglio si è diretto verso l’icona mariana, dove si è soffermato per alcuni istanti. Poi si è unito alla recita dei Misteri dolorosi del Rosario, intervallati da momenti di silenzio e dalle meditazioni dei Padri della Chiesa. Papa Francesco si è fatto portavoce delle sofferenze e delle speranze dei popoli dilaniati dalle guerre. «Maria, guarda a noi! Siamo qui davanti a te», ha detto aprendo il suo discorso. Poi la supplica alla Madonna che conosce bene «le nostre fatiche e le nostre ferite».
«Tu, Regina della pace, soffri con noi e per noi, vedendo tanti tuoi figli provati dai conflitti, angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo. In quest’ora buia – è un’ora buia, Madre – ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo cuore, sensibile ai nostri problemi», recita la supplica alla Madonna. A lei si è rivolto il Papa visto che «nei momenti decisivi hai preso l’iniziativa». Ai piedi della croce su cui era appeso il Figlio, ha «tessuto di speranza pasquale la notte del dolore». La richiesta di Bergoglio è che la Madre prenda ancora l’iniziativa per i suoi figli. «Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa. Intercedi per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita – ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro». Tante volte la Madonna ha chiesto preghiera e penitenza, ma hanno prevalso le distrazioni degli interessi mondani. «Ma tu, che ci ami, non ti stanchi di noi. Prendici per mano, prendici per mano, aiutaci a custodire l’unità nella Chiesa e ad essere artigiani di comunione nel mondo».
Papa Francesco ha chiesto alla Madonna di richiamarci all’importanza del nostro ruolo: «Facci sentire responsabili per la pace, chiamati a pregare e ad adorare, a intercedere e a riparare per l’intero genere umano». Nelle sue mani ha riposto le debolezze dell’uomo, che da solo non ce la può fare, quindi cerca rifugio nel suo cuore immacolato, quello a cui il Santo Padre aveva consacrato nel marzo 2022 la Russia e l’Ucraina. «Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace! Scuoti l’animo di chi è intrappolato dall’odio, converti chi alimenta e fomenta conflitti. Asciuga le lacrime dei bambini, a quest’ora piangono tanto… Assisti chi è solo e anziano, sostieni i feriti e gli ammalati, proteggi chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti più cari, consola gli sfiduciati, ridesta la speranza». Infine, il pontefice alla Madonna ha consacrato «ogni fibra del nostro essere, quello che abbiamo e siamo, per sempre»; anche la Chiesa, affinché sia «segno di concordia e strumento di pace», oltre ai Paesi in guerra. «Tu, aurora della salvezza, apri spiragli di luce nella notte dei conflitti. Tu, dimora dello Spirito Santo, ispira vie di pace ai responsabili delle nazioni. Tu, Signora di tutti i popoli, riconcilia… riconcilia i tuoi figli, sedotti dal male, accecati dal potere e dall’odio». (agg. di Silvana Palazzo)
CARD. MARIO GRECH “PREGARE INCESSANTEMENTE PER LA PACE”
Anche Mario Grech, il cardinale segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha ricordato l’importanza della Giornata di digiuno e preghiera per la pace di oggi, 27 ottobre 2022. Lo ha fatto in apertura dei lavori con queste parole: «Non stanchiamoci di pregare incessantemente per la pace». L’umanità è stata messa alla prova in vari momenti storici, nei quali non è venuta meno la voce dei Papi e dei leader mondiali delle regioni. Agensir ricorda l’intuizione storica di Giovanni Paolo II, da cui ebbe inizio lo Spirito di Assisi, ma anche la preghiera per la pace in risposta agli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Non si può però non sottolineare l’impegno costante di Papa Francesco, dalla Siria al Sud Sudan, fino alla «martoriata Ucraina».
Non è un caso se Papa Francesco ha indetto la giornata di digiuno, penitenza e preghiera per la pace nel mondo per il 27 ottobre. Nello stesso giorno di 37 anni fa, infatti, Papa Giovanni Paolo II si ritrovava ad Assisi con i leader delle grandi religioni mondiali per dialogare e pregare per la pace. Fino ad allora non c’era mai stato un incontro interreligioso di quella portata per invocare insieme la pace. Quell’iniziativa fu appunto ripetuta nel gennaio 2002, in riposta agli attentati alle Torri Gemelle. «Nei momenti di più intensa apprensione per le sorti del mondo si avverte con maggiore vivezza il dovere di impegnarsi personalmente nella difesa e nella promozione del fondamentale bene della pace», disse Papa Giovanni Paolo II. (agg. di Silvana Palazzo)
OGGI LA GIORNATA DI DIGIUNO E PREGHIERA PER LA PACE: INFO, DIRETTA VIDEO STREAMING
Si terrà oggi 27 ottobre 2023 la celebrazione della giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza per implorare la pace nel mondo: dopo la felice iniziativa dello scorso 17 ottobre promossa dal Patriarca latino di Gerusalemme cardinale Pizzaballa, Papa Francesco ha voluto invitare simbolicamente tutto il mondo questo venerdì all’impegno di preghiera per disinnescare l’odioso meccanismo della guerra che dal Medio Oriente all’Ucraina sta sconvolgendo questi primi anni Venti del secondo millennio.
La scelta del digiuno e della preghiera viene lasciata alla libertà del singolo cristiano, mentre in Vaticano Papa Francesco ha deciso di presiedere in Basilica di San Pietro il momento di celebrazione di questa importante giornata per la pace: «alle ore 18, nella Basilica di San Pietro, insieme a Sua Santità Papa Francesco pregheremo per il dono della pace con il Santo Rosario e l’Adorazione Eucaristica», si legge nel comunicato della Sala Stampa vaticana, dove viene poi anche messo a disposizione il libretto ufficiale della cerimonia con il Santo Padre. Sarà possibile seguire l’evento in diretta video streaming sul canale YouTube di Vatican News, in tv su Tv2000 e con collegamenti su RaiNews24, TgCom24 e SkyTG24.
LA PREGHIERA PER LA PACE CON PAPA FRANCESCO: L’APPELLO
L’annuncio di Papa Francesco per la giornata di preghiera per la pace è stato dato in primo luogo durante l’Angelus del 22 ottobre scorso, al termine di un nuovo appello contro la guerra esplosa lo scorso 7 ottobre in Medio Oriente dopo gli attacchi di Hamas in Israele: «il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi. Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi», spiegava il Santo Padre dal balcone in Vaticano.
Dopo essersi subito messo a disposizione per una mediazione attiva sul destino della Terra Santa (accogliendo la richiesta di aiuto delle Chiese di Gerusalemme), Papa Francesco ha aggiunto come «La guerra, ogni guerra che c’è nel mondo – penso anche alla martoriata Ucraina – è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi! Fermatevi!». Per questi motivi Papa Francesco ha voluto indire una giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza «per implorare la pace nel mondo». Ancora nell’ultima Udienza Generale in Vaticano, il Pontefice è tornato a richiedere il rilascio degli ostaggi israeliani nei territori di Gaza oltre che l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia: «Continuo a pregare per chi soffre e a sperare in percorsi di pace, in Medio Oriente, nella martoriata Ucraina e nelle altre regioni ferite dalla guerra. Ricordo a tutti che dopodomani, venerdì 27 ottobre, vivremo una giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza; alle ore 18, in San Pietro, ci raduneremo a pregare per implorare la pace nel mondo». In questi giorni Papa Francesco ha sentito telefonicamente sia il Presidente Usa Joe Biden che l’omologo turco Erdogan, tenendo sempre al centro «l’individuazione dei percorsi di pace» nella guerra in Medio Oriente.
TERRA SANTA, I CARDINALI PIZZABALLA E ZUPPI: “I CRISTIANI NON SONO SOLI”
«Ancora grazie al Papa per la sua vicinanza: ci chiama quasi ogni pomeriggio»: lo ha spiegato ai canali media vaticani il parroco di Gaza, padre Gabriele Romanelli, che da giorni ormai assiste e cura le comunità di cristiani rimaste intrappolate all’interno della Striscia di Gaza dopo l’inizio della guerra. «Domani (oggi, ndr), 27 ottobre, quando si svolgerà la Giornata di preghiera, digiuno e penitenza per la pace indetta da Papa Francesco, dalla parrocchia della Sacra Famiglia l’orazione salirà al cielo più potente che mai», racconta ancora il parroco di Gaza che si unirà all’invito di Papa Francesco da remoto, «Chiama me e se non trova me chiama in parrocchia. È un segno grande di generosità, di bontà. Noi sappiamo che lui è vicino a tutta la popolazione, senza distinzione».
Intervenendo all’assemblea di ieri dell’ANCI a Genova, il Presidente della CEI card. Matteo Maria Zuppi ha sottolineato l’importanza di pregare e muoversi concretamente per la pace e per la sicurezza dei civili innocenti: «La Giornata di digiuno e preghiera di venerdì 27 ottobre, indetta dal Papa, è importante perché bisogna vincere la violenza, non ci si può abituare alla guerra, all’efferatezza, alla tragedia e poi bisogna risolvere anche le cause, oltre che non abituarsi mai alle conseguenze». Citando le parole stesse del Papa, la Conferenza Episcopale Italiana ricorda come la guerra non risolva mai alcun problema, «cancella il futuro. Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace; ma non a parole, con la preghiera, con la dedizione totale».
Nel suo ultimo videomessaggio inviato alla piccola comunità cristiana nella Striscia di Gaza, il Patriarca latino di Gerusalemme assicura tutte le preghiere e l’impegno per mettere fine alla situazione terribile in corso: «Mi ricordate cosa è scritto nel Vangelo di Gesù: non temete quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima», sottolinea il cardinale Pizzaballa che si è anche proposto negli scorsi giorni come scambio per liberare i bambini ostaggio di Hamas. «Non siete soli», assicura il cardinale, tutta la comunità cristiana della Terra Santa e del mondo intero è con voi, prega per voi e vi sostiene […] torneremo insieme a Gaza in preghiera, con gioia, in pace».