La crisi pandemica in India coinvolge anche la Chiesa cattolica e tutti i cristiani. E’ di poche ore fa la notizia della morte del secondo vescovo: si tratta del 65enne mons. Basil Bhuriya, vescovo di Jabhua. Il primo a perdere la vita a causa del Covid era stato Antony Anandarayar, arcivescovo emerito di Pondicherry-Cuddalore. In questo sabato 8 maggio 2021, come riportato da Avvenire, i cristiani in India osservano una speciale Giornata nazionale di digiuno e preghiera per chiedere a Dio la fine della pandemia. Come riportato dall’Agenzia Fides, il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, ha dichiarato: “La seconda ondata devastante della pandemia ha alterato la vita in modo tremendo, con milioni di persone che lottano sotto il peso della grave crisi sanitaria e finanziaria. In questo momento della pandemia globale, esortiamo i cristiani di tutto il Paese a unirsi come un’unica famiglia per pregare per un mondo libero dal Covid”.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO PER L’INDIA
Anche da Papa Francesco è arrivato un messaggio di vicinanza per l’India travolta da contagi e decessi. Il Santo Padre ieri ha scritto proprio all’arcivescovo di Bombay, comunicando tutta la solidarietà e la vicinanza spirituale, e assicurando le sue preghiere “affinché Dio conceda guarigione e consolazione a coloro che sono colpiti da questa grave pandemia“. Il pensiero di Papa Francesco va in particolare ai malati, ai familiari di questi ultimi, a chi piange la perdita dei propri cari, ma anche ai “molti medici, infermieri, operatori ospedalieri, autisti di ambulanze e coloro che lavorano instancabilmente per rispondere alle immediate necessità dei loro fratelli e sorelle“. Il Pontefice ha espresso parole di gratitudine per le opere di carità e di solidarietà “compiute al servizio di tutti“. Penso, ha detto, “alla generosità dimostrata da tanti giovani impegnati” e raccomanda alla misericordia divina “i fedeli che hanno perso la vita, non ultimo il gran numero di sacerdoti e di religiose e religiosi“. Poi la chiosa: “In questi giorni di immenso dolore possiamo tutti essere consolati dalla speranza che nasce dalla Pasqua e dalla nostra fede incrollabile nella promessa di risurrezione e della vita nuova di Cristo“.