Oggi, mercoledì 31 agosto per l’Africa e per il mondo intero è una giornata importante: ricorre infatti in data odierna la Giornata internazionale per le persone di discendenza africana. Una ricorrenza che è stata istituita soltanto dodici mesi fa, nel 2021, con l’obiettivo dichiarato di promuovere i contributi della diaspora africana nel pianeta e per cancellare tutte le forme di discriminazione verso tutti gli individui originari del “continente nero”. La Giornata è stata seguita dalla riunione dell’Assemblea Generale del 22 settembre 2021 della Dichiarazione e del Programma d’Azione di Durban, avente come oggetto il tema “riparazioni, giustizia razziale e uguaglianza per le persone di origine africana”.
Per celebrare l’Africa, fra il 31 agosto e il 4 settembre in Costa Rica era invece stata organizzata una vera e propria cerimonia, che ha registrato la partecipazione di numerose istituzione e di personalità, tra cui anche l’ex vicepresidente della nazione, articolando la manifestazione in diversi forum e attività: come riporta “Il Piccolo”, “uno a livello elevato, uno economico e commerciale per gli afrodiscendenti, un dialogo con la società civile per promuovere i diritti degli afrodiscendenti e una cerimonia culturale per inaugurare la Giornata internazionale”.
31 AGOSTO AFRICA, GIORNATA INTERNAZIONALE PER LE PERSONE DI DISCENDENZA AFRICANA
L’Africa, i cui discendenti vengono celebrati oggi, 31 agosto 2022, ha dato i natali a una serie di individui che hanno avuto un ruolo fondamentale nel migliorare il pianeta e si sono spostate in tutte le nazioni. Basti pensare che solamente in America ci sono 200 milioni di persone di origine africana.
L’ONU le onora in questa giornata speciale, che intende promuovere ‘uguaglianza, giustizia e dignità’: “È un riconoscimento atteso da tempo, per le profonde ingiustizie e la discriminazione sistemica che le persone di origine africana hanno sopportato per secoli e continuano ad affrontare oggi. Ed è un appello urgente all’azione per tutti, ovunque, per impegnarsi a sradicare il male del razzismo”.