Cade il 16 ottobre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione e la Fondazione Barilla ricorda nell’occasione i benefici della dieta mediterranea per la salute delle persone e del pianeta. La dieta mediterranea, infatti, non è soltanto un modello dietetico ideale per prevenire le malattie non trasmissibili, è anche la dieta con un minore impatto sulla salute del pianeta: gli alimenti alla base della dieta mediterranea – ortaggi e frutta, olio EVO, frutta secca e cereali integrali – sono quelli con la minore impronta ecologica, mentre il nostro attuale sistema alimentare contribuisce nel complesso per il 37% alle emissioni globali di gas serra. «Oggi – ha spiegato Marta Antonelli, Direttore Ricerca di Fondazione Barilla – il 91% dei decessi nazionali è dovuto a malattie non trasmissibili causate, tra i vari fattori, anche da scelte che facciamo a tavola (oltre 3 milioni di persone convivono col diabete, mentre il 44% dei decessi dipende da malattie cardiovascolari). Possiamo tutelare la nostra salute e quella dell’ambiente, come evidenziato anche dalla Farm to Fork Strategy dell’UE, partendo dal piatto». «Il recente riconoscimento del Premio Nobel per la Pace al World Food Programme – ha aggiunto – ribadisce ulteriormente l’importanza di intensificare gli sforzi di tutti per assicurare un futuro migliore alle persone e al Pianeta garantendo a tutti l’accesso a cibo sano e sostenibile». L’aspettativa di vita in Italia alla nascita è infatti oggi di circa 83 anni, mentre l’aspettativa di vita sana è di circa 73 anni: una longevità, quella degli italiani, che vede negli ultimi dieci anni di vita un peggioramento generale della salute, il più delle volte dovuto, oltre che all’insorgenza di malattie croniche e a alla mancanza di attività fisica, a scelte alimentari poco equilibrate mantenute nel corso del tempo. Si pensi soltanto che fra gli over 20 italiani quasi il 60% è affetto da sovrappeso e obesità (un dato impressionante).
Pandemia e alimentazione
E, pensando alle scelte alimentari degli italiani, la Fondazione Barilla fa notare come la pandemia non abbia avuto soltanto un effetto negativo sulle abitudini alimentari (lo conferma uno studio della Fondazione Veronesi: su 5000 italiani durante il lockdown circa uno su due ha preparato dolci, uno su tre pizza o focacce. Scelte alimentari che, unite alla ridotta attività fisica e allo smart working, hanno comportato un aumento del 3-4% di chili in eccesso nella popolazione). Il lockdown ha generato anche una positiva inversione di tendenza, con una crescita nel consumo di alimenti sani (confermata dallo stesso studio): verdura (33%), frutta (29%), legumi (26,5%), acqua (22%) e olio extravergine di oliva (21,5%).
Le dieci azioni per trasformare il nostro approccio al cibo e il Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione
Per il ripensamento dei nostri sistemi alimentari la Fondazione Barilla ha sviluppato un piano di azione in dieci punti: The Time to Fix the Global Food System is Now: 10 Actions From Farm to Fork (“Il momento per correggere il sistema alimentare globale è adesso: dieci azioni dal campo alla tavola”). Dieci azioni per rendere più sostenibili i nostri sistemi alimentari, nel rispetto dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals: SDG) fissati nell’Agenda 2030 dell’ONU. Migliorare standard e terminologie; rafforzare i sistemi di misurazione; incoraggiare l’impegno delle aziende su salute e sostenibilità; promuovere la digitalizzazione delle informazioni; identificare il costo reale del cibo. E ancora, migliorare la sicurezza e diversità delle sementi e la rigenerazione del suolo; mobilitare tutti gli attori; alimentare la consapevolezza e l’informazione; consentire l’adozione di scelte alimentari sane e sostenibili; creare resilienza globale. Sono i dieci passaggi strategici che muovono dal lavoro svolto dalla Commissione Europea sulle strategie produttive e alimentari e che saranno anche al centro dell’undicesima edizione del Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione, annunciata dalla Fondazione Barilla per il prossimo dicembre: «Tutti – ha detto Anna Ruggerini, Direttore Operativo di Fondazione Barilla – dobbiamo comprendere l’importanza di adottare diete sane e sostenibili e la centralità delle nostre scelte alimentari quotidiane nella tutela della nostra salute e del Pianeta. Per mettere in pratica soluzioni concrete e ribadire il ruolo di ognuno (cittadini, formatori, società civile e decisori) nel ripensare i nostri sistemi alimentari, Fondazione Barilla ricorda l’appuntamento con la prossima edizione del Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione che organizzeremo il 1 dicembre per immaginare e preparare un futuro più sostenibile».