Oggi, giovedì 21 gennaio 2021, ricorre la giornata mondiale dell’abbraccio. Una ricorrenza posta in maniera affatto casuale a ridosso del Blue Monday (terzo lunedì dell’anno) e che dovrebbe, in qualche modo, aiutarci a riscoprire l’importanza degli affetti sinceri, puri, disinteressati. Dovrebbe, già. Perché Coronavirus fa rima con condizionale e l’abbiamo compreso sin da quando la pandemia ha iniziato a cancellare ogni nostra certezza, anche quelle che, fino a poco tempo fa, ci parevano salde e incrollabili. Oggi è la giornata mondiale dell’abbraccio, ma non possiamo abbracciarci. Beffardo, decisamente beffardo. I contagi corrono, le terapie intensive immagazzinano ogni giorno nuovi ricoverati e noi non possiamo fare altro che assistere impotenti a questo scenario devastante, mantenendo le distanze, evitando i contatti con il prossimo, indossando le mascherine. E, soprattutto, avvertendo un’inenarrabile nostalgia per la poesia e la meraviglia che si sprigionano dal calore di un abbraccio, spesso e volentieri locus amoenus per la nostra anima, che troverebbe volentieri rifugio dall’assillo dei mala tempora odierni fra le braccia di chi amiamo.



GIORNATA MONDIALE DELL’ABBRACCIO: LE FRASI PIÙ CELEBRI

La giornata mondiale dell’abbraccio, dunque, per la prima volta dalla sua istituzione non potrà essere celebrata come richiederebbe la consuetudine. Certo, la salute e l’incolumità personale e del prossimo vengono prima di qualsiasi altra cosa e sono sempre da tutelare, però a livello psicologico la carenza di quel contatto con il prossimo non è colmabile. Lo spiega anche il noto autore Paolo Coelho in una sua celebre massima: “Un abbraccio vuol dire ‘Tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende’. La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita”. Come dargli torto? Quel senso di protezione è irreplicabile e fagocita ogni singola preoccupazione, ogni singolo dubbio, ogni singola paura. Perché degli altri vi è sempre bisogno, anche quando pensiamo di potercela cavare in solitaria. “Ci si abbraccia per ritrovarsi interi”, era solita asserire Alda Merini. In questo momento siamo delle metà spezzate, che solo un elemento potrà riassemblare: il vero amore.

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