Ricorre oggi, venerdì 20 maggio 2022 la Giornata Mondiale delle Api la quale porta a fare delle riflessioni in termini di sostenibilità e consumo. A tal proposito, un sondaggio tra 1300 hobby farmer provenienti da tutta Italia ed ospitato sulla rivista mensile Vita in campagna in occasione del World Bee Day ha sottolineato come il miele Millefiori sia il preferito dagli italiani. L’obiettivo del sondaggio era chiaramente quello di fare delle valutazioni sulle abitudini relative al consumo di questo alimento e ciò che ne è risultato è stato particolarmente interessante. Nel dettaglio, è emerso che il miele Millefiori viene preferito al posto dello zucchero, come piccolo “peccato di gola” ma anche come antidoto contro il mal di gola.



Questi sono solo alcuni degli usi che sono emersi rispetto al miele Millefiori, vero testimone della biodiversità, nonché la varietà preferita dal 27% dei consumatori italiani. Alle spalle troviamo il miele di acacia (24%) e di castagno (22%). C’è chi lo usa per dolcificare le proprie bevande (oltre la metà, il 59%) e chi ama mangiarlo spalmandolo su una buona fetta di pane (il 52%). Il 49% invece – soprattutto donne – lo impiega per far fronte ai malanni di stagione, mentre c’è una buona fetta pari al 34% che lo adopera in cucina per la realizzazione di prelibate ricette.



Miele Millefiori, i dati sul consumo nella Giornata mondiale delle Api

Quali sono i dati emersi dal sondaggio sul miele Millefiori in occasione della Giornata Mondiale delle Api? Sono oltre 2 italiani su 3 a rivolgersi ai produttori locali mentre il 20% lo acquista presso il tradizionale supermercato o negozio di alimentari. Si tratterebbe, scrive l’Ansa, di un segnale piuttosto incoraggiante per i piccoli produttori agricoli. In merito al dato sull’autoproduzione, la percentuale raggiunge il 13%, la maggior parte dei casi sono apicoltori uomini.

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dei consumi di miele, sebbene il livello sia ancora lontano rispetto a quello degli altri paesi d’Europa. Basti pensare che se il pro-capite medio è di 500 grammi, in Germania si parla di almeno il triplo. Un aumento che si sarebbe interrotto nel 2021 in occasione del forte cambiamento climatico. L’Italia potrebbe rappresentare il luogo ideale per le api ma la produzione annuale nazionale al momento non sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno.