Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata mondiale senza il tabacco. Il fumo continua ad essere fra le principali cause di morti indirette al mondo, tenendo conto che provoca ben il 25% dei tumori. Il tema scelto quest’anno dall’organizzazione mondiale della sanità, l’Oms, si rivolge ai giovani, ed ha come titolo “Tabacco e tattiche dell’industria per attirare le giovani generazioni”. Obiettivo dell’organizzazione, fornire alle generazioni più giovani, conoscenze e strumenti per scegliere una vita salutare, non cedendo a prodotti che possono gravare sulla loro vita come appunto le sigarette. Oltre ai tumori, la nicotina e i prodotti del tabacco aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e ai polmoni, per di più, vi sono più di un milione di persone che muoiono ogni anno per essere esposte al fumo passivo. Il tema dei fumatori è tra l’altro decisamente attuale visto che importanti studi hanno sottolineato come i rischi di contrarre il covid-19 siano maggiori nei fumatori, molto probabilmente per via del fatto di avere dei polmoni meno sani rispetto ad un non-fumatore.



GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO: 630MILA FUMATORI IN MENO DURANTE IL LOCKDOWN

Stando ai dati forniti dall’Iss, l’Istituto superiore di sanità, durante il lockdown sono diminuiti i fumatori “classici”, ma nel contempo sono aumentati coloro che consumano tabacco riscaldato e sigarette elettroniche, le cosiddette e-cig. E in questo periodo è alto anche il numero di persone che hanno provato questi prodotti per la prima volta, forse per evitare di dover uscire ogni giorno di casa per comprare appunto le sigarette. Tra coloro che invece non hanno smesso, sono molti quelli che hanno aumentato il numero di sigarette fumate in un giorno, dati che ovviamente vanno tenuti sotto stretto monitoraggio e che appaiono preoccupanti. Qualche buona notizia comunque c’è, a cominciare dal fatto che durante il lockdown i fumatori siano diminuiti dell’1.4%, circa 630mila in meno (334mila uomini e 295mila donne). A smettere principalmente di fumare, la fascia 35-54 anni, seguita da quella fra i 18 e i 34.

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