Da oggi, mercoledì 29 gennaio, siamo ufficialmente entrati nei tre giorni della merla, ovvero quelli che per antonomasia vengono considerati i giorni più freddi dell’anno. Si tratta di una convinzione popolare ma che come spesso accade non trova poi riscontro effettivo nella realtà ed a quanto pare anche quest’anno il detto sarà oggetto di beffa soprattutto al Sud, dove le temperature saliranno anche di oltre 20 gradi (in attesa del vero gelo che arriverà successivamente). Tornando ai giorni della merla, la tradizione vuole che questi coincidano con il 29, 30 e 31 gennaio, proprio gli ultimi tre giorni del primo mese dell’anno. Le leggende che ruotano attorno alle tre giornate indicate come i giorni della merla sono almeno quattro e ciascuna ne giustificherebbe le origini: due riguardano il fiume Po ed altre due un uccello alle prese con il gelo invernale. In merito alla convinzione che però siano i giorni più freddi dell’anno, questa sarebbe priva di fondamento scientifico ed anzi sarebbe quasi l’esatto opposto. Secondo i dati resi noti dal Centro geofisico prealpino e relative alle annate dal 1967 al 2015, anzi, pare che gli ultimi tre giorni di gennaio siano addirittura i più caldi di 0.7 gradi rispetto alla media del mese. Solo in alcuni anni – come appunto il 2015 – si sono registrate temperature più basse anche fino a quattro gradi ma si tratta comunque di un’eccezione.
I GIORNI DELLA MERLA: LE LEGGENDE
Quattro in tutto le leggende che ruotano attorno ai giorni della merla. Due di queste hanno a che fare con il fiume Po e nello specifico fanno riferimento alla difficoltà di attraversarlo da una sponda ed alla possibilità di farlo proprio in quei giorni, considerati di massimo freddo, quando il ghiaccio permette di poterci camminare sopra senza – o quasi – alcun pericolo. Questa, secondo alcune ipotesi, sarebbe stata anche la soluzione adottata per il trasporto di un cannone chiamato Merla, da una riva ad un’altra. Secondo altre, invece, sarebbe stata la strada scelta da una nobildonna, tale De Merli, per raggiungere il marito che si trovava al di là del fiume Po. Ma ci sono anche altre due leggende attorno a questi giorni, aventi a che fare con il merlo. La prima giustifica il colore nero del merlo maschio e dei suoi piccoli e quello grigio della femmina, sebbene in principio fossero bianchi. Ma in quei tre giorni di fine gennaio, la famigliola di pennuti trovò riparo nel comignolo uscendone solo l’1 febbraio ma scuri di fuliggine. La seconda ha a che fare con un mese di gennaio dispettoso, originariamente composto da 28 giorni che dava fastidio con vento e neve ad una merla. Un anno però, questa decise di fare provviste di cibo per l’intero mese e gennaio, infastidito, chiese a febbraio tre giorni in prestito durante i quali scatenò una bufera sul povero pennuto, vendicandosi dell’affronto subito.