OLTRAGGIO A VITTIME NEL GIORNO DEL RICORDO
Oggi 10 febbraio 2022, il Giorno del Ricordo per la tragedia degli italiani uccisi nelle Foibe durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, due polemiche su tutte vanno segnalate nell’attualità politica: in primis l’oltraggio online alle vittime infoibate avvenuto sotto il post del Tg2 che ricordava lo speciale sul Giorno del Ricordo. In secondo luogo, la forte polemica per una circolare del Miur che ha scatenato l’ira di Anpi e partiti di Centrosinistra.
In risposta allo “Speciale sulle Foibe” lanciato dal Tg2 sui social, diversi gli insulti financo commenti offensivi e pure uno sgradevolissimo video di una persona intenta ad urinare verso una cavità carsica, per l’appunto una foiba dove le truppe comuniste di Tito spingevano a forza gli italiani e gli esuli della Dalmazia condannandoli a morte atroce. «Gesto volgare che offende non solo il nostro lavoro, ma soprattutto la memoria di questa immane tragedia nazionale», spiega il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano a commento del post insultato e oltraggiato. Annunciata la querela a riguardo: «La memoria delle Foibe, dopo un lungo oblio, è diventata memoria condivisa. Questo è un valore dell’ identità comune. Noi non ci lasceremo intimidire e continueremo a raccontare con scrupolo e dedizione alla verità il dramma delle Foibe e degli esuli».
FOIBE, POLEMICHE SU CIRCOLARE MIUR CHE ‘PARAGONA’ A SHOAH
Reazioni bipartisan di forte condanna agli insulti apparsi contro le foibe e il Giorno del Ricordo: Pd, Lega, FdI, Forza Italia e M5s contestano gli insulti e le menzogne storiche propugnate contro la memoria delle incalcolabili vittime delle foibe. Nel pomeriggio al Senato, durante le celebrazioni del Giorno del Ricordo, il Premier Mario Draghi ha spiegato come le vicende oggi ricordate non debbano essere un pretesto per provocazioni o propaganda: «La ricorrenza di oggi deve essere anche un’occasione per rafforzare i legami con i nostri vicini. Dobbiamo guardarci l’un l’altro con benevolenza e con rispetto. Non fare dei confini una causa di conflitto. Ed evitare che gli errori del passato diventino motivo di divisione o di risentimento». La seconda polemica di giornata è rappresentata dalla circolare del Ministero dell’Istruzione a firma Stefano Versari, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Miur: vi si legge infatti, «Il ‘Giorno del Ricordo’ e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la ‘categoria’ umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla ‘categoria’ degli ebrei. Con una atroce volontà di annientamento, mai sperimentata prima nella storia dell’umanità. Pochi decenni prima ancora era toccato alla ‘categoria’ degli Armeni. Eppoi? Sempre vicino a noi, negli anni novanta, vittima è stata la ‘categoria’ dei mussulmani di Srebrenica… Non serve proseguire. Allo sconvolgimento e all’empatia per le vittime deve dunque associarsi il tentativo di riflettere sugli effetti della riduzione etica delle persone umane a ‘categorie’, perciò stesse disumanizzate». Quanto basta per scatenare l’ira dei partigiani italiani che non accettano la presunta comparazione delle tragedie: «Chiediamo urgenti lumi al Ministro dell’Istruzione su questa comparazione che consideriamo storicamente aberrante e inaccettabile», dice il Presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Il Ministro Bianchi replica che «Ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore».