Daniela di Maggio, la madre di Giovanbattista Cutolo, è tornata protagonista nel salottino televisivo di Mattino 4 per commentare la recentissima sentenza pronunciata contro l’anonimo – in quanto minorenne – killer di suo figlio: solamente lo scorso marzo – infatti – il 17enne è stato condannato con il rito abbreviato a 20 anni per l’omicidio immotivato del musicista napoletano e negli ultimi giorni i suoi legali hanno fatto sapere che non si appelleranno alla sentenza accettando la reclusione proposta dal giudice.



Una notizia – almeno apparentemente – positiva, ma che la madre di Giovanbattista Cutolo non riesce a digerire perché dietro alla decisione di non fare appello si nasconde un escamotage reso possibile dalla riforma Cartabia: grazie al rito abbreviato – infatti – il killer può godere di uno sconto di pena iniziale di 10 anni (rispetto ai 30 normalmente inflitti nei casi di omicidio), ai quali si aggiunge un secondo sconto pari a 3 anni per la rinuncia all’appello. Di fatto tra uno sconto e l’altro, ed aggiungendo all’equazione anche l’ipotetica buona condotta, il 17enne che ha ucciso a sangue freddo Giovanbattista Cutolo potrebbe uscire nell’arco di 13 o 14 anni.



La madre di Giovanbattista Cutolo: “Criminali risparmiati grazie alle leggi beffa che vanno contro lo Stato”

Una sentenza – insomma – che giustamente trova l’opposizione della madre di Giovanbattista Cutolo che a Mattino 4 ci ha tenuto a sottolineare che con tutti questi espedienti legali per i criminali “la legge va contro allo Stato” perché una volta impartita “una sentenza giusta, adatta e motivata”, sfruttando la Cartabia si vanificano gli sforzi della magistratura: “Quattordici anni sono comunque tanti – precisa e specifica la madre di Giovanbattista Cutolo – ma non ha senso che a chi commette crimini efferati si permetta di andare incontro al rito abbreviato“.



Dal conto suo, la madre di Giovanbattista Cutolo ritiene che così facendo “il cittadino capisce che lo Stato sta dalla parte dei carnefici” e il rischio principale è di diventare “cechi davanti a qualsiasi altro reato” con l’idea che “la vita valga meno di zero” e la conseguenza che – a causa di delinquenti liberi di “uscire semplicemente dal carcere” – incapperemo in vere e proprie “difficoltà dal punto di vista civico”: una legge che la madre del musicista definisce “beffa” perché “fatta da politici che non la subiscono“.