Omicidio di Giovanbattista Cutolo: minorenne sarebbe accusato del delitto
Le indagini sull’omicidio di Giovanbattista Cutolo, musicista 24enne assassinato a Napoli davanti alla fidanzata, il 31 agosto scorso, proseguono e avrebbero portato a galla elementi importanti per chiarire dinamica e responsabilità. Sotto accusa un 17enne, considerato autore del delitto commesso a colpi di pistola per futili motivi in piazza Municipio. Secondo la ricostruzione finora emersa dall’autopsia e riportata dall’Ansa, il 24enne sarebbe morto nel giro di pochi minuti dopo essere stato raggiunto da almeno tre proiettili uno dei quali lo avrebbe attinto alle spalle. Tutti i colpi sarebbero andati a segno.
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, il minorenne accusato del delitto sarebbe stato incastrato da un video in cui lo si vedrebbe puntare l’arma da fuoco ad altezza uomo prima di esplodere i colpi in rapida sequenza. Due spari sarebbero stati indirizzati al petto della vittima, che si ritiene sia stata colpita a seguito di una lite per il parcheggio di uno scooter. La famiglia del 24enne ucciso chiede che non ci siano sconti di pena e che il minore sia processato “come un adulto”. Per questo, la madre di Giovanbattista Cutolo ha rivolto un appello al ministro Nordio e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni affinché vi sia certezza della pena dopo un reato di simile gravità.
L’appello della madre di Giovanbattista Cutolo alle istituzioni: “Il killer di mio figlio sia processato come un adulto”
Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, ha ribadito a più riprese il suo appello per una riforma della giustizia minorile che non faccia sconti ai giovanissimi che si macchiano di simili delitti. “Un sedicenne che spara a sangue freddo, da killer, va giudicato come un adulto – ha detto la donna a Estate in diretta –. Non chiamatelo ragazzino, fatelo per rispetto nei miei confronti. Ragazzino è quello che va in bici al parco, non chi spara contro mio figlio un terzo colpo in pieno petto, come fanno i sicari. Serve una riforma importante della giustizia, per abbassare l’età punibile. Chi ha ucciso mio figlio deve essere processato come un adulto, il suo è stato un crimine efferato che va pagato senza nessuno sconto di pena. Come non ci sono sconti per il mio ergastolo, cominciato il 31 agosto“.
La morte di Giovanbattista Cutolo ha riacceso i riflettori sul tema della giustizia e dei processi per omicidio a carico di minorenni. Secondo la famiglia del 24enne, occorre un cambiamento radicale nell’approccio al giudizio dei minori che commettono reati di tale portata, perché si possa parlare concretamente di giustizia e rieducazione. “Sono una garantista, ma ora devono cambiare le leggi“, ha sottolineato la madre della vittima a L’Aria che tira. La grande paura della donna è che, anche stavolta, nulla muti in termini di punibilità e sentenze. Il rischio, ha ricordato Daniela Di Maggio, è che un assassino torni in libertà dopo pochi anni nonostante l’atrocità di quanto commesso.