Mattino5 torna ad occuparsi del caso della giovane di Aiello del Sabato, comune in provincia di Avellino, segregata in casa per 3 anni dalla famiglia. A fine dicembre uno dei fratelli è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e oggi il programma di Canale 5 ha voluto cercare di capire le ultime novità. “Siamo sconvolti, non pensavamo si potesse arrivare a tanto, sono mostruosità, siamo sotto choc. I servizi sociali e chi poteva guardare e attenzione la famiglia… l’attenzione non c’è stata. Come comunità noi paghiamo un prezzo altissimo, nessuno poteva immaginare che ci fosse sto schifo sotto”, le parole di una vicina di casa intervistata da Mattino5.



La madre della ragazza segregata e il fratello maggiore si trovano al momento in carcere, mentre il resto della famiglia si trova presso una Comunità protetta per proteggerli. “Ci auguriamo tutti, se ci fossero notizie che possono aiutare nelle indagini – ha aggiunto un’altra residente di Aiello – non so come sia stato possibile che nessuno sia intervenuto, se ci sono state delle falle la magistratura farà il suo corso, noi attendiamo il giorno del 9 febbraio quando scatterà il processo”.



GIOVANE SEGREGATA AD AVELLINO, IL PROFILO DELLA MADRE DA PARTE DELLA CRIMINOLOGA

Margherita Carlini, criminologa in collegamento con Mattino 5, ha commentato così il caso della giovane segregata ad Avellino: “In alcuni casi simili si parla di follia mostruosa, è come se la madre avesse proiettato verso la figlia qualcosa di insopportabile e particolarmente negativo che forse le appartiene. E’ una famiglia maltrattante perchè il reato principale per cui sono indagati è proprio questo. Questa ragazza è stata portata a dei comportamenti autolesivi, come una sorta di strategia di autodifesa”.



Una vicenda a dir poco assurda che ha lasciato sgomenti anche gli ospiti presenti in studio a Mattino 5 a cominciare dal noto giornalista di Telelombardia, Marco Oliva, che ha commentato: “Il dato che a me fa perdere la testa è questa, una persona che non si vede per tre anni. Se non vedi una persona per tre anni qualcosa… lei non usciva mai di casa”. Puntando quindi il dito in qualche modo nei confronti dei residenti del paese dove è avvenuto il fattaccio.