Negli ultimi anni, soprattutto dopo lo scoppio del covid, sono aumentati in maniera considerevole i disturbi psichiatrici fra i più giovani. Se ne parla sul quotidiano La Nazione, segnalando come gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, siano cresciuti notevolmente dal 2018 al 2022: fra gli 8 e i i 18 anni, i casi di disturbi alimentari sono passati da 20 a 90, quindi più che quadruplicati, mentre quelli per agitazione agitazione psicomotoria da 85 a 155; per disturbi d’ansia da 40 a 100 e infine 100 casi di tentato suicidio.
“I nostri dati, in linea con quelli nazionali e degli altri Paesi occidentali – le parole di Lucilla Bonvini, medico dell’unità operativa di psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Meyer, specializzata in disturbi alimentari – fotografano un incremento nell’ultimo decennio, con un’accelerazione in pandemia. Il Covid dunque ha inciso, ma il trend si era già affermato. Gli incrementi maggiori riguardano le patologie legate al corpo e alla fisicità: dell’autolesionismo ai disturbi alimentari, che sono forse i più numerosi. Ci sono poi i disturbi da somatizzazione, in cui c’è un sintomo somatico (cefalea, svenimenti, mal di pancia o dolori articolari), ma con un’origine psichiatrica. È importante misurare le risorse economiche su questi bisogni per agire subito e non arrivare ad avere adulti disfunzionali”.
GIOVANI, DISTURBI PSICHIATRICI IN AUMENTO: “I SOCIAL NETWORK…”
Un trend che deriva dalla società attuale, anche per via dei social network, in cui “Il modo in cui gli altri ci vedono è diventato centrale. Questo fa sì che, quando c’è una patologia, il corpo diventi lo strumento per esprimere il disagio: se il mio corpo è ferito comunico agli altri che sto male (da qui l’autolesionismo); se sono magra mostro di rispettare determinati, presunti, canoni di bellezza (da qui i disturbi alimentari)…”.
Non è comunque semplice capire cosa di preciso porti l’insorgere di disturbi psichici fra i giovani: “Spesso si hanno una predisposizione genetica o individuale – prosegue la dottoressa – sulle quali vanno a incidere eventi stressanti ai quali l’individuo dà risposte disfunzionali. Altre volte l’evento traumatico non c’è. Alcuni sentimenti frequenti nei ragazzi con disturbi alimentari sono la vergogna, l’ansia sociale, il perfezionismo patologico. C’è un’ipersensibilità al giudizio degli altri, un voler piacere a coetanei, genitori o insegnanti”.
GIOVANI, DISTURBI PSICHIATRICI IN AUMENTO: “IL RAPPORTO CON I GENITORI…”
Anche il rapporto con i genitori incide spesso e volentieri sui disturbi: “Altro fattore ricorrente è la difficoltà dei genitori a svolgere il proprio ruolo. Se padri e madri sono sopraffatti dai loro problemi e non riescono a sintonizzarsi emotivamente coi figli, il rapporto rischia di spostarsi sulla prestazione. I risultati dei ragazzi diventano il metro per giudicarli e per valutare le proprie capacità genitoriali. Si torna così al perfezionismo patologico di cui parlavamo prima”.
Come dimenticarsi infine dei casi di bullismo ove i bulli sono semplicemente dei “Ragazzi insicuri che, per farsi accettare, si inseriscono in una dinamica sbagliata di gruppo, prendendo di mira i più deboli. Ovviamente se le vittime hanno delle fragilità, gli episodi di bullismo possono peggiorare il quadro ed essere fattori di stress. Anche in questo caso però il problema è complesso e va guardato da più angolature”.