Oggi inizia la tredicesima edizione del Festival del Lavoro, l’annuale manifestazione organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che quest’anno si terrà al Palazzo della Cultura e dei Congressi di Bologna. Una tre giorni che rappresenta una preziosa occasione per parlare di diritto, politiche attive, orientamento al lavoro, professione e previdenza.
Un articolato insieme di appuntamenti nel quale si alterneranno i confronti istituzionali e gli interventi di ospiti qualificati sulle trasformazioni globali (le transizioni) che stanno interessando in profondità le nostre economie, le nostre società e il mondo del lavoro.
Si discuterà, insomma, di salario minimo e digitalizzazione così come delle nuove richieste che arrivano dai lavoratori per arrivare alla necessità di nuove skills, soft e hard, che siano utili nella progressiva rarefazione del concetto di “luogo di lavoro” in corso.
Un’attenzione particolare sarà dedicata all’Anno europeo dei giovani analizzando cruciali questioni, come quelle di come entrare più velocemente nel mondo del lavoro, con un programma ad hoc dedicato a studenti, laureandi, laureati e giovani che si propone di metterli in contatto con importanti esperti di settore su questioni cruciali per il loro presente, e futuro, quali l’intelligenza artificiale, la lifelong learning, l’autoimprenditorialità, le criptovalute e il metaverso.
Tutto questo sarà possibile anche grazie a consulenze “one to one” con consulenti del lavoro che proveranno a fornire le risposte “giuste” ai quesiti legati a temi come tirocinio, apprendistato, stage e molto altro, nonché a chiarire molti degli eventuali, e fisiologici, dubbi dei ragazzi sulle prime esperienze lavorative e a fornire informazioni utili sulle possibili opportunità da cogliere in avvio di carriera.
Perplessità, paure, dubbi e preoccupazioni condivise, molto probabilmente, anche da molti dei 539.678 maturandi (istituti professionali: 92.828, istituti tecnici: 167.718, licei: 262.327) che stanno in questi giorni affrontando quel rito collettivo di passaggio all’età adulta rappresentato, appunto, dall’esame di maturità e che sono chiamati a vivere, sulla propria pelle, quelle transizioni nel lavoro, nell’economia e nella società che rappresenta, appunto, il titolo della tre giorni organizzata dai consulenti del lavoro.
Consulenti che possono e devono, in questo quadro, rappresentare e diventare, sempre più e non solo nei tre giorni del Festival, anche per i ragazzi, punti di riferimento importanti per le scelte difficili, e cruciali, che i giovani sono chiamati a fare in quel periodo della vita, per definizione di transizione, tra l’adolescenza e l’età adulta.
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