Le conseguenze del riscaldamento climatico e l’economia del Paese, in una situazione difficile ormai da quasi due decenni, preoccupano gli italiani, che risultano più impensieriti in ottica futura rispetto ad altri cittadini europei. Anche per questo motivo nel nostro Paese si fanno sempre meno figli. A spiegarlo è il “Rapporto Giovani 2024” dell’Istituto Giuseppe Toniolo, “Il rischio climatico e l’impatto sulle intenzioni di fecondità”, a cura di Irene Frageri, Francesca Luppi e Francesca Zanasi. Affrontando il tema della denatalità, le ricercatrici spiegano come la questione climatica sia un ulteriore fattore di incertezza tra i tanti che da tempo attanagliano gli italiani.



La ricerca è nata da un’indagine internazionale condotta a fine 2022 dall’Osservatorio Giovani del Toniolo. Questa ha preso in esame il 53% di persone tra i 25 e 34 anni di età che si è dichiarato poco o per niente disposto a fare figli nei tre anni successivi. Dallo studio è emersa la preoccupazione degli italiani per il futuro del Paese ma anche della nostra Terra, a causa degli effetti della crisi climatica. Gli italiani, secondo lo studio, si preoccupano molto più di inglesi, tedeschi, francesi e così via. Ma perché? Secondo i ricercatori, ad avere più paura sono i giovani di Paesi dove c’è una scarsa politica di supporto della fecondità, come l’Italia o anche la Spagna. La carenza di sostegni economici e di supporto logistico, dunque, acuirebbe quel clima di pessimismo che i giovani già respirano.



Gli italiani non vogliono figli: “Hanno l’ansia per il futuro”

I giovani che hanno dichiarato di non volere un figlio, alla domanda sulle motivazioni hanno spiegato che la loro scelta dipende in primis dalla situazione economica futura del proprio Paese, seguita dal problemi personali nel presente (60%). Seguono poi timori per il cambiamento climatico e per l’impatto sulle generazioni successive (58%). C’è poi indisponibilità a rinunciare ai propri stili di vita (58%). Gli italiani, come riporta Avvenire, sono risultati essere più preoccupati dei giovani di Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna per la propria situazione economica (70%), per quella futura dei figli (68%) e per quella climatica (62%).



“In qualche modo l’incertezza percepita è giudicata insostenibile anche a fronte di una valutazione individuale del benessere delle generazioni successive” spiegano le autrici dello studio. Dunque, è come se i giovani non volessero figli perché preoccupati del loro ipotetico futuro: vorrebbero risparmiare loro la sofferenza di un mondo con problemi economici ma anche ambientali. “Gli effetti destabilizzanti di eventi come la pandemia di Covid, la guerra e il cambiamento climatico accrescono il senso di incertezza generale e impattano più negativamente sulle intenzioni di fecondità dei giovani” concludono le studiose e autrici della ricerca.