Allarme in Francia, dove tanti giovani hanno denunciato di essere stati punti da una siringa in discoteca. I ragazzi, quasi tutti minorenni, hanno dichiarato di essere stati punti da una siringa mentre si trovavano in pista nei locali. Si tratta di una cinquantina di ragazzi in Francia, una ventina in Inghilterra, una ragazza in Belgio. Tutti hanno dichiarato di aver sentito un pizzico in diverse parti del loro corpo – come cosce, caviglie, braccia, spalle, schiena – mentre ballavano. Le iniezioni “hanno portato a sintomi non gravi” in alcuni casi, come vampate di calore, nausea, malessere o perdita di equilibrio, ma in altri hanno portato persino a perdita di memoria.



Si tratta di un modus operandi che si registra in Europa già da qualche mese. I primi casi sono emersi nel Regno Unito già a settembre ma in Francia hanno avuto il loro massimo sviluppo, tanto da aprire un’indagine. I procuratori di Rennes, Nantes, Tolosa, Grenoble e altre città francesi stanno indagando sulla “somministrazione di sostanze nocive”. Al momento, comunque, tutti gli esami tossicologici fatti sui giovani hanno dato esito negativo. La situazione però comunque potrebbe essere ugualmente grave: la presenza di una sostanza stupefacente smette di essere rivalile dopo poche ore l’assunzione. I livelli di Ghb nel sangue smettono di essere rivelanti dopo poco.



Giovani punti da siringhe in discoteca

Come spiega il portale 20 Minutes, il movente che ha portato alle punture da siringhe in discoteca ai danni dei giovani lascia perplessi. Solamente una denuncia presentata a Voiron, vicino a Grenoble, parla di un furto di un telefono, di un orologio e di una carta bancaria. Un altro caso ha fatto poi registrare un tentativo di aggressione sessuale. Secondo la polizia è possibile che si tratti di iniezioni con siringhe senza alcun prodotto. “Non possiamo escludere la possibilità che siamo nel caso di una persona che punge per spaventare la gente”, ha detto il procuratore di Nantes, Renaud Gaudeul. Questo, però, non spiegherebbe i sintomi registrati nei giovani.



E se davvero fosse opera di una sola persona, come spiegare i fatti in tutta Europa? Forse facendo ricorso alla teoria dell’imitatore. Ad oggi nessuna siringa è stata trovata e nessuno è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza. Zoë Stoppiglia, 20 anni, studentessa di Grenoble, ha spiegato: “Ero incapace di parlare, muovermi o vedere, ma potevo sentire cosa succedeva intorno a me”. Il Times spiega: “I suoi amici l’hanno portata in ospedale dove un medico del pronto soccorso ha scoperto un segno rosso sulla sua gamba. “Era molto sicura. Mi ha detto: ‘Viene da una siringa’”. Lou-Anne Le Roux, 16enne di Lorient, in Bretagna, ha spiegato alla tv francese: “Ho iniziato ad avere un attacco di panico”, ha detto. “Non stavo bene. Avevo quasi le convulsioni. La testa mi faceva sempre più male. È stato orribile. È durato due ore”.