Inviata a Pechino da oltre un anno, Giovanna Botteri ha vissuto per prima l’emergenza coronavirus in Cina e poi nel resto del mondo, Italia compresa. «Difficilissimo intraprendere una conversazione senza parlare di Covid, stiamo cercando tutti di capire cosa succederà», ha esordito la cronista ospite a Oggi è un altro giorno, che ha poi ripercorso quanto accaduto negli ultimi mesi: «Il lockdown è stato incredibile, la gente non poteva uscire di casa, veniva portato il cibo tramite l’esercito. Il lockdown è terminato dopo tre mesi e non è stata abbassata la guardia, esattamente come in Corea del Sud, Giappone e Singapore. Il lockdown ha fermato il coronavirus, ma dopo di questo c’è stato un controllo quotidiano attraverso l’arma del tracciamento. In Cina, ma anche in Corea del Sud, esiste una applicazione che tutti hanno: senza questa app non puoi prendere neanche 1 litro di latte. Senza il bollino verde dell’applicazione non puoi fare niente. Con il tracciamento sai dov’è il virus, puoi circondarlo. In Cina non ci sono più decessi da mesi, non ci sono più contagi locali, ma solo di importazione».



GIOVANNA BOTTERI: “CINA HA SCOMMESSO SUL VACCINO”

Giovanna Botteri ha poi parlato delle differenze tra Italia e Cina nella gestione dell’emergenza sanitaria: «Io credo sia un problema di cultura, di attitudine verso la vita: noi aspettavamo la fine dell’incubo per tornare a vivere, in Cina e negli altri Paesi quando è finito l’obbligo di mascherina in strada, la gente ha continuato a tenere la mascherina. Forse la paura è stata più forte in Cina e in Corea, nessuno ha potuto dimenticare e rimuovere». Infine, una battuta sul vaccino Covid: «In Cina ci sono tre vaccini che sono nella fase finale, ci sono già migliaia di persone che hanno ricevuto il vaccino, quasi tutto l’esercito. La Cina ha scommesso sul vaccino, è sicura che sarà approvato. Nel momento in cui verrà approvato dall’Oms, la Cina avrà più di 1 miliardo di dosi da distribuire».

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