Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus, si è raccontata ai microfoni della trasmissione “Nei tuoi panni”, in onda su Rai Due e condotta da Mia Ceran. Quando lei e il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo si sono conosciuti, quest’ultimo era già padre di una bambina – oggi donna – di nome Alice: “All’epoca aveva tra i 4 e i 5 anni – ha ricordato Civitillo –. Fu lei a scegliermi come fidanzata del suo papà e a chiedere direttamente a lui perché non si mettesse con me. Premetto che io amo i bambini e quando l’ho vista arrivare per la prima volta mi sono fiondata su di lei e siamo diventate compagne di gioco. Alice è entrata a far parte della mia vita e l’ho sempre trattata come una figlia, con ‘Ama’ che mi ha dato sempre carta bianca. Io e lei siamo complici e amiche”.



Se non avesse incontrato Amadeus, Giovanna Civitillo avrebbe intrapreso un altro percorso professionale: “Sarei tornata a Napoli e avrei insegnato danza – ha rivelato –. Ad oggi posso dire di non avere rimpianti: dopo avere conosciuto mio marito, le mie priorità sono cambiate. Stare lontano dalla mia famiglia mi crea sofferenza. ‘Ama’ è eccezionale, straordinario, siamo reciprocamente l’altra metà della mela, l’incastro perfetto. Siamo entrambi fortunati, lui è il mio tutto”.



GIOVANNA CIVITILLO: “AMADEUS È UN PAPÀ PAZZO D’AMORE”

A proposito del suo consorte, Giovanna Civitillo ha confessato che Sanremo non gli ha dato alla testa, anzi: “In casa è sempre lui il re dei piatti e della lavastoviglie! Negli ultimi tempi, poi, nella nostra abitazione si respira soltanto musica, visto l’avvicinarsi del Festival: io ho già la mia canzone preferita, ma non posso dire quale sia…”.

Nel 2009, nella vita di Giovanna Civitillo e Amadeus è nato José: “L’abbiamo chiamato così in onore di José Mourinho – ha sottolineato la donna –. Anche lui è interista come il papà, non si perdono una partita dell’Inter. Come mamma io sono severa e detto le regole, ma sono pazza d’amore. ‘Ama’, per contro, è un papà pazzo d’amore e basta! Vizia tantissimo José e, infatti, sono complici in tutto. Se, ad esempio, torna a casa con un 4 in matematica, il papà festeggia perché non è 3 e non è 2. Al 5 scatta già il regalo! Io sono disperata, invece… Sono io che lo faccio studiare e che rompo le scatole“.