Giovanna Mezzogiorno è la protagonista del docufilm Rai Io ricordo piazza Fontana. “Protagonista” della parte di finzione, almeno, perché nell’altra emerge con facilità il racconto dei diretti interessati. Si tratta dei testimoni della strage e dei parenti delle vittime, tutti pronti ad arricchire il racconto con il loro personale contributo. I loro punti di vista, i loro ruoli sono tutti essenziali. Parte integrante del racconto anche la Mezzogiorno, l’attrice che impersona Francesca nella seconda parte della trasmissione. Nella prima, infatti, ascoltiamo solo la sua voce e la vediamo sporadicamente in una stanza piena di foto, ricordi tangibili di quegli anni. Nell’altra, Giovanna prende il posto dell’attrice più giovane per portare in scena la Francesca “adulta”. In un’intervista a Fanpage, la Mezzogiorno parla del suo personaggio come di una donna “forte, solare, combattiva, che non crollava mai”: “Ci vuole una forza pazzesca, perché perdere così il padre a 17 anni ti può distruggere”, sostiene l’attrice. “Io so cosa vuol dire perdere un papà, perdere il perno della famiglia. Però perderlo in sei mesi come è successo a me è una cosa, perderlo all’improvviso per mano di qualcun altro senza una colpa, senza una malattia, secondo me non ci fai pace per tutta la vita”. (agg. di Rossella Pastore)
Chi è la protagonista di Io ricordo piazza Fontana
Giovanna Mezzogiorno è la protagonista di Io Ricordo Piazza Fontana, la docu-fiction dedicata alla memoria delle vittime dell’esplosione, a 50 anni esatti dalla strage. Nel documento, l’attrice presta il volto a Francesca Dendena, figlia di Pietro Dendena, una delle diciassette persone che persero la vita nell’esplosione. Raggiunta da Data Stampa, Giovanna Mezzogiorno spiega di aver scoperto della Strage di Piazza Fontana soltanto da adolescente, quando ha appreso, dai discorsi che avvenivano in famiglia, quanto accaduto quel 12 dicembre 1969: “Furono i miei genitori a raccontarmi. Avrò avuto 14 o 15 anni – ricorda l’attrice – Nella nostra famiglia le notizie correvano più che in altre, quindi l’ho saputo. Ma è difficile capire davvero quando si è poco più che bambini. Solo dopo questo lavoro, entrando in Francesca, ho compreso quanto terrificante sia stato quell’evento”.
“Sono entrata nei pensieri di persone che…”
A dispetto della portata dell’evento, Giovanna Mezzogiorno sottolinea come della strage di Piazza Fontana si sia sempre parlato molto poco. Quando frequentava le scuole superiori, se ne discuteva in maniera insufficiente tra i banchi di scuola, e ancor meno tra ragazzi: “gli adolescenti – come quelli di oggi – non avevano consapevolezza della società attorno a loro – ricorda l’attrice – Le manifestazioni per il 12 dicembre le frequentavano i ragazzi dei centri sociali, quelli del Leoncavallo. Gli altri – e io tra loro – se ne fregavano”. Avere avuto la possibilità di calarsi in un ruolo così intenso e dar voce a colei che ha vissuto sulla propria pelle il dolore per la perdita di una persona cara, ha cambiato totalmente i suoi sentimenti sulla vicenda: “Sono entrata nei pensieri, nelle emozioni di persone che sentono di non aver ricevuto giustizia. Di persone – aggiunge la Mezzogiorno – che a un enorme dolore hanno dovuto aggiungere fatica mentale ed economica di seguire processi trascinatisi per anni, in posti lontanissimi dalle loro case”.
Giovanna Mezzogiorno: “sono preoccupata per i miei figli”
Per calarsi nei panni di Francesca Dendena, Giovanna Mezzogiorno ha dato vita a quella che oggi definisce “un’immersione totale”, in una “dimensione durata tre giorni”. Le riprese di Io Ricordo Piazza Fontana, infatti, sono andate avanti per circa 72 ore, scrupolosamente supervisionate dal regista Francesco Miccichè: “un grande professionista di questo tipo di racconto”. Ad accomunare Giovanna Mezzogiorno al suo personaggio è inoltre un altro aspetto che ha segnato la vita di entrambe: “Lei – spiega l’attrice – ha perso il papà in un secondo, io nei sei mesi per malattia. È una cosa che ci unisce e ti cambia la vita, cambia anche il tuo modo di essere genitore”. Oggi il suo pensiero va alle vittime della strage, quei morti “appartenevano a un’Italia vera, di provincia, sana. L’Italia delle persone normali che lavorano e creano ogni giorno, che hanno fiducia in questo Paese”. Le aspettative, spiega però Giovanna Mezzogiorno, sono state completamente distrutte dagli eventi: “Io ormai lo so e mi difendo, ma sono preoccupata per i miei figli”.