Giovanna Ralli, commossa, in collegamento con Domenica In ha ammesso di essere rimasta molto colpita da quello che sta accadendo a causa del Covid. “Ci sono gli assembramenti, non ce la faccio più! Non è possibile che tutta questa gente vada a fare i regali, ma che regalo ci facciamo?”, ha protestato, pensando a quanto sta accadendo. “Per la rinascita del Paese dobbiamo essere tutti uniti”, ha aggiunto. “Ma questo Babbo Natale, da noi non c’era quando eravamo piccoli!”, ha commentato. La Ralli ha denunciato la perdita del buonsenso. Adesso attende il vaccino: “Io lo farò, certo! Ma mi raccomando”, ha proseguito la popolare attrice molto spaventata dal periodo che stiamo vivendo, “gli assembramenti in centro, ma allora i soldi ce li avete?” ed ha invitato a lasciar perdere i regali natalizi per noi adulti. “Non facciamo questa cosa, c’è paura della terza ondata, se ci sarà non ci salveremo più, vi prego!”, ha proseguito. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

GIOVANNA RALLI OSPITE DI DOMENICA IN

È ormai un’opinionista fissa di “Domenica In” Giovanna Ralli, storica attrice e vincitrice di ben due Nastri d’Argento, che nel pomeriggio di oggi, domenica 29 novembre, sarà nuovamente in collegamento con lo studio televisivo di Mara Venier. Una presenza, quella della donna, particolarmente apprezzata dagli affezionati spettatori della trasmissione domenicale di Rai Uno, che più volte, sui social network, ne hanno sottolineato l’intelligenza e la grande cultura, confermando dunque la bontà della decisione assunta da “zia Mara” di volerla con sé nel programma. Giovanna Ralli iniziò la sua carriera molto presto, addirittura nel 1942, all’età di sette anni, ne “La maestrina”, di Giorgio Bianchi, pellicola nella quale appariva insieme ad altre bambine, sue coetanee o quasi, durante un girotondo eseguito presso un giardinetto. Un’esperienza da comparsa, insomma, alla quale ha fatto seguito, pochi mesi più tardi, quella nel lungometraggio “I bambini ci guardano”, quando per la ragazzina la carriera nel mondo del cinema e della recitazione non figurava neppure nel novero dei desideri da realizzare in età adulta.

GIOVANNA RALLI: LA SVOLTA GRAZIE A PEPPINO DE FILIPPO E FEDERICO FELLINI

Come raccontato alcune settimane fa dalla stessa Giovanna Ralli in una lunga intervista concessa al portale “DassCinemag”, la sua carriera ha subìto una svolta quando ha posato gli occhi su di lei e sulla sua bravura artistica Peppino De Filippo. “Ho lavorato per circa un anno nella compagnia di De Filippo, recitando nel minuscolo ruolo di una fioraia, in uno dei suoi spettacoli – ha raccontato l’attrice –. D’altronde avevo soltanto 16 anni, era il 1951. Però, grazie a questa esperienza, sono riuscita a incontrare Federico Fellini, che veniva a trovare Peppino durante le pause per discutere del film ‘Luci del varietà’, che avrebbero girato da lì a poco. In quel momento Fellini si è avvicinato a me dicendomi: ‘Saresti interessata a fare il cinema?’. La mia risposta è stata: ‘Certo’. E così ho preso parte al film, seppure nel breve ruolo di una ballerina, ma ovviamente quella era la parte che, vista l’età, lo ripeto, mi potevano assegnare. In quel film compare anche Sophia Loren, che lavorava però in un’altra compagnia, e che ancora si faceva chiamare Sofia Lazzaro. Forse è come se avessimo iniziato assieme”.

GIOVANNA RALLI: “VI RACCONTO IL MIO DOMENICO MODUGNO”

Giovanna Ralli, nel prosieguo della chiacchierata pubblicata sul sito “DassCinemag”, ha poi ricordato l’esperienza sul set del 1959 accanto a Domenico Modugno, nel film “Nel blu dipinto di blu”. La donna lo ha descritto così: “Aveva una grandissima padronanza, una presenza assoluta. D’altronde aveva fatto tanto teatro. Girare il film con lui è stata un’autentica gioia, un’esperienza bellissima. Cito spesso l’episodio avvenuto alcuni anni dopo, quando l’ho rivisto a Hollywood, mentre stavo girando il mio primo film americano. L’ho incontrato nella hall di un albergo e ci siamo abbracciati. Io quella sera sarei dovuta uscire con Barbara Streisand e Omar Sharif, e allora gli ho detto: ‘Mimmo, vieni con noi!’. Così ci ha seguiti, e siamo andati tutti e quattro in un bel ristorante cinese. Finita la cena, ci ha invitato nella sua suite, nella quale aveva anche un pianoforte. A un certo punto ha preso la chitarra e ci ha cantato ‘Meraviglioso’. E l’ha cantata così bene che Barbara ha detto: ‘Voglio cantarla pure io!’, e lo hanno fatto. È stato così bello!”.