Giovanna Ralli ospite di Domenica In da Mara Venier per parlare di Alberto Sordi in occasione del 100esimo anniversario dell’attore romano. “Lo frequentavo perchè faceva anche le sceneggiate, la sera si usciva si andava a cena fuori, era il romano vero” – ha detto l’attrice precisando – “non è che romanesco, lui amava Roma, amava la sua città, il suo pubblico e il suo lavoro”. Poi l’attrice parlando proprio di Alberto Sordi ha rivelato: “era sempre generoso, i fiori più belli me li ha sempre mandati Alberto, abbiamo fatto diversi viaggi insieme, un ultimo dell’anno a Parigi. Abbiamo lavorato al film “Un eroe dei nostri tempi”: con lui non si resisteva, bastava guardare gli occhi di Alberto per ridere”. La Ralli parlando delle passioni di Sordi non nasconde: “Alberto amava le donne, gli piacevano le donne. Con me è stata una corte elegante, gentile. Ci ha provato in modo elegante, ma non era possibile. C’era un’amicizia talmente grande che quando mi sono sposata mi ha regalato un kaftano”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)  

Giovanna Ralli: Attrice per salvare la sua famiglia dalla povertà

Giovanna Ralli pensava di tutto del suo futuro, tranne di poter diventare una star del grande schermo. L’inizio della sua carriera di attrice infatti è legata a problemi economici da cui ha scelto di togliersi. Anche per aiutarla sua famiglia, immersa nella povertà. “Ho lavorato con grandi attori“, ha detto di recente a Repubblica, “Gassmann, Manfredi, Mastroianni, ma con nessuno si rideva come con Alberto. Sul set di Un eroe dei nostri tempi durante le prove non riuscivo a fermarmi. E lui ‘Giova’, ridi adesso ma mi raccomando al ciak trattieniti’. Bastava un suo sguardo per farti sganasciare, aveva quel modo meraviglioso d’inventare i personaggi“. 85 anni oggi e 64 film all’attivo, guidata da registi come Mario Monicelli, Ettore Scola, Vittorio De Sica e altri ancora. “Quando seppi che dovevo lavorare con Sordi e Monicelli un po’ mi preoccupai“, ha aggiunto parlando di Un eroe dei nostri tempi. A discapito dei suoi timori, le riprese alla fine sono andate bene. “Il mio fidanzato lo faceva Bud Spencer”, ha sottolineato, “col suo fisico da nuotatore. Alla fine della scena del litigio Alberto mi disse ‘Ma lo sai che sei brava?’ e io ‘Sì, lo so’“. Da lì i due sono diventati grandi amici e Sordi è entrato presto nella casa della Ralli anche per via della simpatia che nutriva per suo marito. E poi le feste, i regali, i pranzi con gli amici. “Era felice di stava come stava“, ha detto l’attrice in merito al fatto che Sordi non si sia mai sposato, “il suo grande amore è stata la Pagnani, che ha sofferto quando lui la lasciò. Ed era grande amico di Silvana Mangano, la faceva tanto ridere”.

Giovanna Ralli, un’infanzia non piacevole

L’infanzia di Giovanna Ralli non è stata piacevole: si respirava aria di Fascismo in quegli anni e lei, futura attrice, ha dovuto convivere con bombardamenti e paura. “Mio padre era comunista”, ha detto tempo fa a Repubblica, “ma soprattutto antifascista, e così, per evitare che ogni mattina, entrando a scuola, fossi costretta a salutare il duce, mi mandò a fare le elementari dalle suore salesiane”. I momenti felici però non le sono mancati nemmeno in quel periodo drammatico. “Ricordo le serate trascorse fra le quinte del Teatro Vittoria”, ha aggiunto, “dove il proprietario, che era amico di mio padre, ci consentiva di infilarci per assistere all’avanspettacolo e le serate di cinema nella piazza del mercato con le sedie portate da casa, dove vidi i primi film della mia vita”. Il suo primo film la vede già dietro la macchina da presa a soli 7 anni, come comparsa per il film I bambini ci guardano diretto da Vittorio De Sica. “Dopo la guerra ho cominciato a frequentare Cinecittà, ma non pensavo ancora di intraprendere la carriera di l’attrice”, ha confessato, “Avevo fatto domanda per entrare alla Chlorodont; sognavo di comprare una bicicletta, sposare un operaio e andare all’altare vestita di bianco“. Oggi, 14 giugno 2020, Giovanna Ralli sarà una delle ospiti di Domenica In e di sicuro avrà altri aneddoti da raccontare. Come il fatto che l’attrice non ha mai tenuto in considerazione la parola ‘recitare’, in quanto per lei non esiste. “Ho semplicemente cercato di essere naturale nei ruoli che mi venivano proposti”, ha detto, “All’inizio della carriera ho interpretato una serie di ragazze romane genuine, semplici, aggressive, impulsive, sfrontate, che mi riuscivano bene perchè mi permettevano di liberarmi della mia timidezza”.