Giovanna Ralli a Domenica In di Mara Venier si è raccontata a cuore aperto tra vita privata e professionale. “Adesso sto cercando di riprendermi, bisogna ricominciare a vivere. Non possiamo stare in silenzio, avere coraggio e andare avanti, ce la faremo e ce la faremo sul serio. Mi raccomando mettete la mascherina” dice l’attrice romana che ricorda poi il suo arrivo a Los Angeles e l’incontro con Frank Sinastra: “i miei produttori mi dissero andiamo a Palm Spring, andammo la sera a casa di Frank Sinastra, lui ha aiutato Eva Gadner fino alla fine e poi mi dedicò Stranger in the night. Poi mi mandò i film firmati, lui era innamorata di Mia Farrow”. Impossibile non parlare di Alberto Sordi con cui ha condiviso il set “Un eroe dei nostri tempi” e che è stato un momento davvero divertente della sua carriera. “Giova’, ridi adesso ma mi raccomando al ciak trattieniti” le disse il grande Alberto Sordi che la Ralli ricorda ancora oggi con grandissimo affetto: “bastava un suo sguardo per farti sganasciare, aveva quel modo meraviglioso d’inventare i personaggi…”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Giovanna Ralli e Alberto Sordi: “Un piacione, era stupendo!”

Giovanna Ralli torna ospite di Mara Venier a Domenica In dopo la partecipazione della settimana scorsa in occasione del 100esimo anniversario di Alberto Sordi. “Non voglio commuovermi, grazie” – dice l’attrice che confessa alla Venier – “per tanti anni non ho fatto interviste, niente, l’ultima 2 anni fa con te e adesso. Con te mi sento a mio agio, sei un’amica, sei umana, ci fai passare queste ore durante questo virus in maniera straordinaria. Sei stupenda”. Durante la chiacchierata, l’attrice romana ricorda la sua infanzia: “ero una ragazza semplice, che viveva in una famiglia molto felice”. Poi il grande successo e l’incontro con il marito Ettore “l’unico che mi ha chiesto di sposarmi, ma non ho avuto figli. Ettore era bellissimo, grande avvocato, lui ha portato il DNA in Italia”. Parlando proprio della storia d’amore con l’avvocato, oggi scomparso, ricorda: “matrimonio straordinario momento di crisi, ma ci siamo ripresi in una maniera più grande che mai. 37 anni d’amore e ultimamente non ci lasciavamo mai, era subentrata la tenerezza che è più grande dell’amore passionale”. Poi il ricordo di Alberto Sordi: “era un piacione, gli piacevano le donne”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Giovanna Ralli e Alberto Sordi: amicizia grandissima, tanto che…

Sono tanti gli amici e i colleghi che hanno voluto omaggiare Alberto Sordi nel centenario della sua nascita, ricorso il 15 giugno scorso e ampiamente festeggiato (anche) a Domenica in. Giovanna Ralli, in particolare, ha raccontato Albertone dal suo personale punto di vista di “compagna di set”, soffermandosi su diversi aneddoti piuttosto interessanti. Per esempio, secondo lei, è riduttivo definire Sordi solo “romano” (come pure era e rimane nell’immaginario collettivo). Certamente, l’attore è uno dei massimi esponenti della romanità più autentica e verace, ma la verità è che Alberto era romano non tanto per una questione anagrafica, bensì in quanto amante di Roma, della sua città, “sua” nell’accezione più possessiva del termine. Tra le altre cose, dalla descrizione della Ralli emerge il ritratto di un uomo molto sentimentale che non mancò di corteggiarla “elegantemente”. Prima che lei sposasse Ettore Boschi, infatti, Alberto provò lui stesso a farsi dire “sì”. Ma non fu possibile: “C’era un’amicizia talmente grande”, spiega Giovanna a Mara Venier, “che quando mi sono sposata mi ha regalato un caftano”.



Giovanna Ralli e Alberto Sordi: “Quante risate sul set…”

A detta di Giovanna Ralli, che nel corso della sua carriera ha avuto modo di lavorare con quasi tutti i grandi del cinema italiano, nessuno, ma proprio nessuno, era capace di far ridere come Alberto Sordi. Giovanna cita Gassmann, Manfredi, Mastroianni e li paragona al suo “beniamino”. Con lui recitò in Un eroe dei nostri tempi, e durante le prove si divertì tantissimo. In un’occasione, addirittura, non riusciva a smettere di sghignazzare, al punto tale che lo stesso Sordi fu costretto ad ammonirla: “Giova’, ridi adesso ma mi raccomando al ciak trattieniti”, le disse. In un’intervista a Repubblica, la Ralli ripercorre la sua vita professionale al fianco del suo miglior complice: “Bastava un suo sguardo per farti sganasciare, aveva quel modo meraviglioso d’inventare i personaggi…”.

Giovanna Ralli si racconta a Domenica in

In questa puntata di Domenica in, oltre a riprendere la narrazione da dove l’aveva lasciata, Giovanna Ralli condividerà con il pubblico alcune delle sue memorie più belle che stavolta la riguardano in prima persona. Negli ultimi anni, Giovanna ha vissuto per così dire “nell’ombra”, se consideriamo che in passato ha conosciuto un periodo di discreto successo. Oggi dice che la recitazione, per lei, ha rappresentato più una “scuola” che un lavoro, dal momento che le ha consentito di liberarsi dalla timidezza. Ai suoi esordi, fa sapere, ha interpretato una serie di ragazzine autentiche, genuine, “romane” non meno di quanto lo era Alberto Sordi. E di sicuro, nella sua evoluzione artistica, l’incontro con Sordi ha giocato un ruolo preminente, se non altro perché le ha permesso di confrontarsi con un “pezzo grosso”, un “maestro” (visto che si parla di “scuola”) da cui imparare.