Giovanna Ralli dal Testaccio di Roma alla conquista del mondo del cinema prima in Italia e poi nel resto del mondo. L’attrice, che abbiamo recentemente visto in tv nel salotto televisivo dei record di “Domenica in” di Mara Venier, si è raccontata in una lunga intervista rilasciata a La Nazione (data 24 luglio 2020) in cui parlando proprio delle sue origini ha detto: “Roma è la città di Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Anna Magnani, Gigi Proietti, Carlo Verdone. E’ un crocevia di anime nobili, di sentimenti forti, alti, potenti, la culla di grandissimi artisti. Io? Mi metto in fondo alla fila, piccina piccina”. La Ralli è sempre stata così: grande tra i grandi, ma con classe, eleganza e infinita raffinatezza. Giovanissima debutta nel mondo del cinema diventandone molto presto una indiscussa protagonista anche se precisa: “mai vissuto come un sogno, ma come un modo per guadagnare quando soldi ce n’erano pochi”. A soli 7 anni debutta nel mondo del cinema nel film “I bambini ci guardano” di Vittorio de Sica a cui seguono diversi piccoli ruoli fino ai concorsi di bellezza. A tredici anni, invece, debutta in teatro per motivi puramente economici: “dopo la guerra non si mangiava: mi pagavano, aiutavo la famiglia”. In realtà il sogno di Giovanna Ralli era molto semplice come ha rivelato a La Nazione: “volevo fare una vita normale, pensavo di fare l’operaio e di sposare un operaio”.
Giovanna Ralli: “Alberto Sordi? Uomo molto ironico e generoso”
Uno dei compagni di avventura più importanti della sua vita è stato senza alcun dubbio Alberto Sordi che ha ricordato così: “eravamo molto amici, era un uomo molto ironico e molto generoso: quanto ha aiutato i giovani. Quando mi sposai mi portò dall’Africa un caftano! Non appena lo ebbi fra le mani, lo indossai con una fusciacca in testa”. Non solo, la Ralli sempre parlando di Sordi ha rivelato: “amava le donne e la bellezza. Simpatizzò con mio marito Ettore Boschi e spesso veniva a mangiar a casa nostra”. La vita di Giovanna è stata segna anche dalla guerra; un momento storico tragico che ricorda ancora oggi: “ricordo mio papà, antifascista, e di alcuni ebrei che mamma nascoste a casa nostra. Abbiamo rischiato e abbiamo fatto la nostra parte per salvare delle persone”. A soli 16 anni è già un’attrice affermata; una carriera che non le ha permesso di vivere l’adolescenza: “non sono mai andata a ballare, alle sei di mattina veniva la macchina per portarmi sul set”. Da Roma il nome di Giovanna Ralli arriva anche ad Hollywood: “nel 1965 avevo interpretato una commedia musicale ‘Se permettete parliamo di donne’ di Ettore Scola. La vide Blake Edwards e mi fece un provino e finii a Hollywood per il film ‘Papà, ma cosa hai fatto in guerra’”.
Giovanna Ralli: il successo a Hollywood e la rivelazione choc
Un momento importante della sua carriera, visto che Giovanna Ralli si trova improvvisamente catapultata nel mondo delle star americane: “avevo come vicini Jack Lemmon, Rock Hudson e Billy Wilder”. Tra questi anche Michael Caine con cui ha avuto una relazione “mi piaceva la sua schiettezza e sincerità” e Frank Sinatra “era un uomo dal fascino infinito, aveva una dizione stupenda, ma non mi ha mai fatto la corte, era innamoratissimo di Mia Farrow”. Durante la sua carriera Giovanna Ralli ha lavorato con tutti i più grandi del cinema: Vittorio Gassman che ricorda come “un trascinatore, un uomo di una vitalità unica e charme incredibile, Carlo Lizzani, Totò e Ettore Scola “l’ho conosciuto quando era giovanissimo. Ci ho fatto tre film”. Parlando dei registi di oggi, l’attrice non nasconde: “lavorerei con Tornatore, Garrone, Virzì”. Sul finale poi rivela di essersi salvata grazie all’affetto delle amiche e in particolare di Franca Bettojam: “è merito suo se oggi sono qui. Volevo andare in Olanda e uccidermi”.