Un bambino introverso, una persona estremamente timida e abitudinaria e al contempo un grande artista. Giovanni Allevi si è raccontato nel corso di un intervento ai microfoni di Rai Radio2 nel programma “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Partendo dalla sua infanzia, il noto compositore e pianista ha raccontato: “Uno psicologo durante una psicoterapia mi ha detto che questa voglia di disegnare navi spaziali può essere alla base di questa mia attività di compositore. La musica nella mia esistenza c’è sempre stata.” Così si è soffermato su alcuni disagi che ancora oggi vive: “Io sono ansioso, ho un’ansia infinita, non esco mai di casa, parlo pochissimo con le persone, ho paura di qualunque cambiamento, mangio e faccio sempre le stesse cose, ho la necessità di un controllo assoluto di ciò che ho intorno, la musica è l’unica arte che mi permette di rompere questo meccanismo che mi tiene incatenato.”.



Giovanni Allevi e il difficile rapporto con la popolarità

D’altronde coniugare l’essere un pianista famoso e il suo carattere difficile non è mai stato semplice. “Come vedo una telecamera fuggo, mi sottraggo, non riesco a conviverci, non so come faccio, effettivamente mi resta un po’ difficile andare in un bar, al cinema è impossibile.” ha raccontato Giovanni Allevi. E ancora: “C’è questa grande popolarità, che però è affetto. Anche se sui social ho tanti haters, però io li capisco, voglio dire una cosa controcorrente. Li capisco perché comunque sono la manifestazione di un malessere della società che non può essere sottovalutato.” Con “Allevi in the Jungle”, disponibile su RaiPlay, il maestro Allevi incontra artiste di differenti discipline che esprimono sulla strada il proprio talento: “Hanno davvero qualcosa da dirci, soprattutto in un periodo così cupo e colmo di sfiducia verso il futuro.” ha concluso.

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