Ospite questo pomeriggio nel salotto tv de “La Vita in Diretta”, Giovanni Allevi si è raccontato a tutto campo e chiacchierando con Lorella Cuccarini: e, inevitabilmente, per il 50enne compositore e pianista originario di Ascoli Piceno il discorso non poteva non cadere sulleimminenti celebrazioni del Natale anche per via del tour che ha in programma. Ricordando quale era il suo rapporto da piccolo con questa festività, Allevi ha raccontato alla conduttrice di aver cominciato cantando come voce bianca della corale polifonica a 8 anni proprio in occasione della notte del 24 dicembre e accennando pure al fatto che, come accadde per Marcel Proust, è il sentire di nuovo quel profumo e ascoltare quei brani che cantava insieme agli altri bambini a fargli tornare presenti quelle immagini. “Quello per me è il Natale” ha aggiunto l’artista marchigiano che proprio in questi giorni è protagonista col suo “Hope Christmas Tour 2019” che già dal nome è una precisa dichiarazione di intenti. Il suo nuovo progetto musicale legato al Natale lo vedrà accompagnato da una formazione composta da Coro dell’Opera di Parma, Orchestra Sinfonica Italiana e Coro dei Pueri Cantores, proponendo l’esecuzione di alcune delle più famose melodie a temama “rilette” in modo originale appunto per pianoforte, cori ed orchestre sinfoniche. (agg. di R. G. Flore)



“ECCO PERCHE’ IN GIAPPONE SONO UN EROE”

Giovanni Allevi protagonista di un’intervista molto spensierata con Lorella Cuccarini a La vita in diretta. L’occasione per il pianista è quella di presentare il suo ultimo album, ma la bravura della conduttrice di Rai Uno è quella di far emergere anche gli aspetti privati del proprio ospite. Si parte ad esempio dal fatto che Allevi abbia composto l’inno ufficiale della Serie A per scoprire: “Io di calcio non so assolutamente niente. Per comporre questo brano ho pensato al campetto polveroso dell’oratorio dove giocavo io. Che ruolo avevo? Non lo so, io entravo in campo e correvo. Nella mia vita non ho mai avuto un ruolo“. Dato il periodo è inevitabile anche una domanda sul Natale: “Io avevo 8 anni e cantavo come voce bianca nella corale polifonica la notte del 24 dicembre. Vicino a me c’era mia mamma che era la soprano solista. Ricordo il profumo, l’atmosfera sacra, quei brani che cantavamo. Quello per me è il Natale“.



GIOVANNI ALLEVI: “MI SENTO MOLTO FUORI…”

Ma tra il video di un’imitazione, le immagini di un concerto e una riflessione sui massimi sistemi in studio, Giovanni Allevi racconta anche un aneddoto particolare che lo riguarda. Da qualche anno a questa parte, infatti, il compositore viene considerato un vero e proprio eroe nazionale in Giappone. Il motivo? Eccolo: “In un concerto ho avuto un distacco di retina nell’occhio sinistro. Ho visto il campo visivo che si restringeva ma ho continuato eroicamente a suonare. I giapponesi sono meravigliosi. Loro davvero amano l’Italia. Tutto il mondo ci rivolge un’ammirazione che noi in molti casi non condividiamo. Loro davvero ci considerano i nipoti di Leonardo, di Michelangelo….“. La battuta dell’intervista? Di sicuro quella che certifica la leggerezza dello spirito e la capacità di essere fuori dagli schemi di Allevi: “Come mi sento io? Io mi sento molto “fuori”, sì, molto fuori…“.

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