Giovanni Barreca non è imputabile perché da malato psichiatrico, dovrà essere trasferito in una Rems. Non sconterà dunque in carcere la pena per aver ucciso la moglie, Antonella, e i figli di 5 e 15 anni Emanuel e Kevin. L’autore della strage di Altavilla, che sarebbe stato plagiato e manipolato da una coppia di fanatici religiosi, non potrà dunque essere processato e incarcerato. L’avvocato Barracato, in collegamento con “Mattino 5”, spiega: “Il fatto di essere stato scarcerato è conseguente al fatto che il Gip lo ha dichiarato incapace di intendere e di volere. Questo non comporta però una liberazione a 360°: Giovanni Barreca dovrà seguire un percorso molto lungo di rieducazione“.



Come sottolineato dal legale, “i tempi sono molto lunghi: non è una sentenza di condanna all’ergastolo ma in caso di non imputabilità, non ci sarà mai la pronuncia di una sentenza di condanna perché non è imputabile”. Secondo l’avvocato di Giovanni Barreca, anche per la Rems “vale lo spirito di qualsiasi ‘punizione’: come nel caso di condanne in carcere, ci sarà la rieducazione del condannato. Anche con una Rems, con una struttura adeguata, si mira a rieducare il condannato a prescindere da quello che sia successo”.



Giovanni Barreca, l’avvocato: “Non sarà punito a vita”

Giovanni Barreca ha lasciato il carcere per essere trasferito in una Rems ma la parola definitiva non è ancora detta: l’uomo potrebbe ancora tornare in carcere. La Procura, infatti, ha presentato appello al tribunale del riesame: si contesta al Gip di non aver chiesto il parere del Pm e di non aver tenuto conto del consulente della Procura che sostiene che Barreca è parzialmente incapace di intendere e ha una pericolosità sociale altissima.

“La Procura non ha preso una decisione contraria ma si lamenta del fatto che non sia stata interpellata dal Gip” ha spiegato l’avvocato Barracato. Secondo il legale, dunque, anche dopo l’appello non cambierà la decisione dei giudici. Tornando ancora sulla Rems, il legale ha spiegato che l’obiettivo è quello di “rieducare il soggetto e non è quello di punirlo a vita. Dobbiamo capire la Procura come si muoverà”.