Giovanni Caccamo, noto cantautore, è intervenuto ai microfoni di “Dedicato”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Autieri e Gigi Marzullo, nel corso della quale l’artista ha parlato di sé e del suo ultimo lavoro: si tratta di un nuovo album frutto di tre anni di lavoro, nel quale il giovane siciliano ha raccolto l’appello di Camilleri, il quale disse che le parole sono pietre e possono trasformarsi in pallottole. Parafrasando in altri termini, ogni canzone contenuta nel disco è ispirata a un testo di letteratura straniera, italiana o contemporanea. L’album uscirà a settembre ed è un viaggio tra prosa e canzoni sull’importanza della parola.



La canzone del cuore del cantante è “Un’estate al mare”, che ogniqualvolta gli consente di percepire il passaggio dalla primavera con le sue piogge all’estate. “Di solito vado a fare un giro con la mia vecchia auto del 1968 per Milano e metto a tutto volume il brano di Giuni Russo, ha confidato Caccamo, che ha poi rivelato che in tenera età strimpellava, cantava, ma la vocazione vera, la trasformazione più intima è avvenuta quando ha iniziato a scrivere, a 18 anni. In quell’istante ha capito che quella di essere ponte di luce e bellezza era “un’esigenza: la scrittura è il centro della mia vita artistica”.

GIOVANNI CACCAMO: “A MIA MADRE DICO GRAZIE. FRANCO BATTIATO? UN MAESTRO”

Giovanni Caccamo, nel corso di “Dedicato”, ha voluto ringraziare sua madre Concetta, in quanto “mi rendo conto che riuscire ad accompagnare un giovane in un percorso così complesso e anche lontano da una terra meravigliosa come la Sicilia non sia semplice. Lei non mi ha mai illuso, non mi ha mai spinto più di tanto. Mi ha accompagnato sempre in modo silente, senza interferire nelle mie scelte. Alla fine questo è stato il sostegno più grande”.

Quanto alla sua fonte di ispirazione, Caccamo non può non menzionare Franco Battiato, che lui stesso definisce come un grande mentore, un maestro immenso, che “non smetterò mai di ringraziare. Penso che questo passaggio di qualche settimana fa trasformi semplicemente il dialogo della sua anima con l’universo. La sua eredità è eterna”. Battiato è stata una figura che ha accompagnato Caccamo, indicando la strada e ponendo dei guardrail nella sua vita, raccomandandosi di scardinare sempre l’arte dal fine: “Quando mi produsse per la prima volta, mi diede appuntamento in spiaggia. Mi disse: voglio produrre il tuo disco, faccio un bagno e ne parliamo”.