Giovanni Caccamo, tra gli ospiti della puntata odierna di “Da noi… a ruota libera”, trasmissione di Rai Uno condotta da Francesca Fialdini, sta facendo parlare molto di sé nelle ultime settimane per mezzo dell’uscita del suo nuovo album, “Parola“, con cui ha voluto, nel suo piccolo “seminare un germoglio per riportare al centro la parola. Negli ultimi anni c’è stato un invito inconscio alla sintesi, ma è importante riscoprire la bellezza del nostro vocabolario”, ha spiegato recentemente il vincitore di Sanremo Giovani 2015 ai microfoni dei colleghi del “Corriere della Sera”.



Il suo lavoro si apre con le riflessioni del mentore per antonomasia di Caccamo, Franco Battiato, scomparso nel mese di maggio. Fu lui a dare il via alla carriera dell’artista, invitandolo ad aprire i suoi concerti e producendo il suo primo singolo: “L’eredità più grande che ho ricevuto da lui è stato l’approccio alla vita. Mi aveva detto di scardinare sempre l’arte dal fine e di far sì che il mio percorso di artista fosse lo specchio di ciò che sono. Così riesco a vivere in modo sereno, contro ogni logica e regola commerciale”.

GIOVANNI CACCAMO: “HO PERSO MIO PADRE DA BAMBINO, HO UN LEGAME PROFONDO CON MIA MADRE”

Giovanni Caccamo ha raccontato di non avere mai interrotto i contatti con Franco Battiato, anche nei periodi più recenti, quelli che sono stati senza dubbio i più complicati per il “Maestro”: “Negli ultimi anni, capendo che il timer della vita iniziava a battere i piedi, mi sono ritagliato del tempo per stare con lui ogni tre mesi – ha dichiarato il cantante al ‘Corriere’ -. E ci eravamo visti tre settimane prima della sua scomparsa. Il ricordo è meravigliosamente luminoso”.

Una figura che è sempre stata fonte di ispirazione per Caccamo, che ha rivelato di avere vissuto un’infanzia complicata: “Ho perso mio papà che ero molto piccolo e questo mi ha portato a un legame molto profondo con mia madre. Ma ci sono i genitori naturali e quelli che nella vita poi trovi”.