Giovanni Di Perri, responsabile Malattie Infettive dell’ospedale “Amedeo di Savoia” di Torino, è intervenuto nella mattinata di oggi, mercoledì 8 settembre 2021, nel corso della trasmissione televisiva “Omnibus”, in onda su La 7. L’esperto, fra i primissimi a vaccinarsi contro il Coronavirus in Piemonte, ha dichiarato che siamo di fronte a un virus maggiormente trasmissibile e, probabilmente, anche maggiormente lesivo nei confronti della specie umana, complice la variante Delta: “C’è una maggior tendenza alla gravità. Le convergenze nella letteratura scientifica ci dicono che c’è un 20-25% di rischio in più di dover ricorrere alle cure in ospedale”.
La vaccinazione cresce, fortunatamente, e, ha spiegato Di Perri, “in questa fase rischiano di più i non vaccinati”. Il siero è lo strumento anti-Covid più appropriato, anche se certamente non è efficace come altri vaccini (come quelli contro la polio, il morbillo e così via). In ogni caso, “i vaccinati hanno una probabilità di ammalarsi molto più bassa rispetto ai no vax. Discorso analogo per la possibilità di infettare gli altri”.
GIOVANNI DI PERRI: “CRITICITÀ NEGLI OSPEDALI? È POSSIBILE”
L’infettivologo Giovanni Di Perri ha poi aggiunto che non si arriverà più ai livelli della prima e della seconda ondata in termini di ricoveri ospedalieri, che sono stati “catastrofici. Abbiamo interrotto una serie di attività incredibili, con alcune patologie che sono passate in secondo ordine. Una volta che si supera la capienza dei reparti di malattie infettive, gli argini vengono superati. Ecco perché, ad oggi, non si possono escludere criticità negli ospedali in autunno. Le occasioni di contagio aumenteranno”.
La terza dose dovrà essere fatta: “Chi ha risposto alle prime due può fare una terza dose e vivacizzare la sua vigilanza contro il Coronavirus. Purtroppo, la questione non si esaurisce lì, perché larghe fasce della popolazione magari non hanno risposto al vaccino. Per questo bisognerà pensare a qualcosa di diverso: i monoclonali potrebbero essere uno strumento di prevenzione per immunodepressi o per coloro che non possono vaccinarsi”. Infine, l’obbligo vaccinale, che, per Di Perri dipende esclusivamente dalla politica.