Giovanni Di Perri, professore di Malattie infettive all’Università di Torino, è intervenuto ai microfoni di TgCom 24 nella giornata di lunedì 10 ottobre 2022, commentando l’attuale situazione pandemica e le prospettive connesse alla stagione influenzale alle porte. In primis, l’esperto ha dichiarato: “I contagi Covid sono in aumento, ma era prevedibile e previsto. Abbiamo riaperto le scuole e tutte le attività sono ormai al 100% della loro intensità. Questo virus è molto meno capace di generare malattia”.
Di Perri ha sottolineato inoltre che “abbiamo lottato per due anni contro la polmonite da Covid. Oggi questo succede molto meno e molto meno gravemente. Per quanto concerne l’influenza, noi per due inverni siamo stati isolati con mascherine e restrizioni e non abbiamo potuto esercitare la cosiddetta immunità concomitante, che rinnova la protezione nel nostro sistema immunitario. Per cui, è prevedibile che ci sarà un certo numero di infezioni delle vie respiratorie faticose e frequenze, soprattutto all’inizio”.
GIOVANNI DI PERRI: “ABBINARE I DUE VACCINI È UN’OTTIMA IDEA”
Nel prosieguo del suo intervento in diretta a TgCom 24, il professor Giovanni Di Perri ha approvato l’idea di abbinare il vaccino Covid al vaccino antinfluenzale, in quanto “logisticamente si semplifica la procedura. È particolarmente importante questo discorso per un Paese come il nostro, che ha un’età mediana di 47 anni. Siamo il quinto Stato più vecchio al mondo. Per cui, ogni piccolo tassello che ci permette di allungare l’immunità, è ben accetto. Non dimentichiamo l’importanza anche del vaccino anti-pneumococcico, perché quella è la complicanza batterica che aggrava un’infezione banale. Si tratta di misure che appartengono alle regole per proteggersi al meglio in vista del prossimo inverno”.
E le mascherine? Giovanni Di Perri non ha dubbi: “Da misura collettiva sono diventate sostanzialmente una misura individuale. Se il soggetto è tra coloro che rischiano di ammalarsi gravemente, allora è importante che le si indossi un po’ ovunque. In altri casi, sarebbe inutile, proprio come togliere una goccia d’acqua da un oceano. Dovremo piuttosto abituarci alla presenza del virus nella comunità”.