Giovanni Favia, ex consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “Il Dubbio”, imperniata sul presunto finanziamento che il partito grillino avrebbe ricevuto dal Venezuela nel 2010 (la testata giornalistica spagnola “Abc” parla di 3,5 milioni di euro spediti in una valigetta presso il consolato di Milano). Quando Favia ha letto la notizia, è sobbalzato sulla sedia, in quanto si è ricordato “di una mail ricevuta nel 2010, all’inizio del mio mandato. Funzionari della Repubblica bolivariana del Venezuela si dicevano interessati al mio Movimento e mi chiedevano un incontro per aprire un’interlocuzione con noi. Conservo ancora questa lettera e la mostrerò se e quando sarà necessario”. Un messaggio di posta elettronica al quale rispose senza indugi: “Spiegai che non ero io il responsabile della politica estera del Movimento e li misi in contatto con i vertici del partito, cioè con Gianroberto Casaleggio. Posso dunque dire senza timore di smentita che almeno nel 2010 il Venezuela si interessò a noi. Questo non dimostra alcun finanziamento, ovviamente, ma solo che cercarono un contatto”.



GIOVANNI FAVIA: “IL VENEZUELA CI SCRISSE, POI L’AMERICA…”

Nel corso dell’intervista, Giovanni Favia dice che mise al corrente della situazione Casaleggio, perché “non era normale all’epoca che una potenza straniera stesse cercando un canale di comunicazione con noi”, ma poi non si seppe più nulla. “Eravamo piccoli, ma in crescita esponenziale. In Emilia-Romagna avevamo già preso il 7 per cento delle preferenze, a Bologna quasi il 10. Non era folle puntare su una forza del genere, i movimenti si intercettano quando sono in ascesa. In più, in quel periodo Beppe Grillo era molto critico nei confronti dell’atlantismo”. Favia ricorda che successivamente arrivarono a interessasi al Movimento 5 Stelle persino gli Stati Uniti d’America, con l’incontro di Grillo e Casaleggio all’ambasciata americana, per poi esprimere un giudizio personale sul documento pubblicato da “Abc”, da molti bollato come fake: “Non ho gli strumenti per giudicarlo. Può essere falso come vero. Io parlo di ciò che posso testimoniare con certezza”.

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