Nelle ultime settimane si è discusso molto sulla presenza nei talk show di personaggi filo-Putin o direttamente esponenti del regime russo. Giovanni Floris non ha dubbi: è giusto dare spazio ai pro-Cremlino, come è stato per i No Vax. Intervenuto al Corriere della Sera, il conduttore di Di Martedì ha spiegato che “in linea di principio” è corretto dare spazio a tutti: “Ogni voce va ascoltata. I talk esistono proprio per questo: mettere a confronto idee diverse”.



Il presentatore ha sottolineato che spesso No Vax e pro-Putin sono le stesse persone e la cosa non deve stupire. Giovanni Floris ha rimarcato che il no ai vaccini e il tifo inconfessato per il presidente russo sono il risultato del medesimo fenomeno politico-culturale, ovvero l’opposizione al sistema: “E come chiudere gli occhi di fronte a questo fenomeno? Come si fa a non raccontarlo?”.



GIOVANNI FLORIS SULLA CRISI IN UCRAINA

Nel corso del dialogo con il Corriere, Giovanni Floris ha sottolineato che a suo avviso è giusto armare la resistenza ucraina, così come è corretto portare la Russia al tavolo delle trattative. L’obiettivo deve essere quello di contrastare la dinamica dell’escalation: “La colpa dell’Europa è non aver disinnescato Putin prima che agisse incontrastato; ora sarebbe giusto che qualcuno dei tanti suoi amici che ho visto sfilare in questi anni gli telefonasse…”. Giovanni Floris ha poi parlato della situazione politica e delle elezioni politiche in programma nel 2023, secondo il volto di La7 niente è sicuro: “Vincerà la destra? È probabile; ma non so se riuscirà a governare. Dipenderà da Berlusconi. E tutte le volte che Berlusconi ha dovuto scegliere – da Monti a Draghi, dai vaccini alla guerra – ha scelto di stare con il sistema, contro i populisti”. Infine, una battuta sulla sfida del martedì contro Bianca Berlinguer: “I sardi non duellano. Ricorda il grido di guerra della brigata Sassari? Forza paris!. E cosa vuol dire? Forza insieme”.

Leggi anche

DALL'UCRAINA A GAZA/ Sapelli: le monarchie del Golfo saranno decisive nelle due guerre